COMUNICATO QUOTE SINDACALI : DOBBIAMO CEDERE AL RICATTO?

COMUNICATO QUOTE SINDACALI : DOBBIAMO CEDERE AL RICATTO? Il giorno 15 luglio u.s. la delegazione Libersind Conf.sal insieme alle altre OO.SS si è recata presso la sede di Unindustria con al volontà di sottoscrivere l’accordo sulle relazioni industriali, del resto avevamo già comunicato a mezzo lettera inviata a tutti i soggetti al tavolo la volontà del nostro sindacato di aderire ai dettami del “testo unico sulla rappresentanza”, al fine di definire con la RAI un protocollo di relazioni chiaro per quando finalmente avvieremo le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto oramai da 19 mesi. Avevamo una sola necessità: seppur convenendo sulla necessità di uniformare l’importo del contributo sindacale per mettere a regime, con il nuovo CCNL, un criterio univoco di misurazione della rappresentanza, chiedevamo di poterlo fare nel momento in cui avremmo finalmente portato risorse economiche aggiuntive ai lavoratori con il rinnovo contrattuale. Riteniamo infatti che:  in un momento nel quale il contratto collettivo è scaduto da molti mesi ed ancora non esiste una piattaforma di richieste sindacali e comunque ci sarà un avvicendamento dei vertici aziendali che inevitabilmente allungherà i tempi di trattativa,  sta avanzando la riforma dell’area delle News con presumibili negative ripercussioni sugli stipendi di chi vi lavora,  siamo nell’imminenza di una riforma del servizio pubblico radiotelevisivo che potrebbe tagliare ulteriori risorse economiche alla RAI stornando parti di canone ad altri soggetti e provocando possibili criticità occupazionali, sia profondamente sbagliato chiedere ai lavoratori di pagare più cara l’iscrizione al sindacato, anzi, riteniamo che sia lecito pensare ad una riduzione della trattenuta sindacale per venire incontro alla necessità di essere tutelati sindacalmente in questi difficili momenti aziendali ma ad un costo sostenibile. Ed invece CGIL CISL e UIL, preoccupate per il loro fatturato, hanno fraternamente ritrovato unità di intenti per fare quadrato ed imporre con la forza dei numeri alla RAI e alle altre organizzazioni sindacali la loro maggioranza ed ottenere che fosse scritto subito nell’accordo l’entità della quota di iscrizione al sindacato. Tale quota deve essere come quella applicata ai loro iscritti e cioè una cifra ben più alta di quanto definito nel “ testo unico sulla rappresentanza” (la UGL purtroppo si è subito debolmente piegata al ricatto e ha sottoscritto l’accordo che imporrà loro di triplicare la cifra che attualmente chiedono per l’iscrizione al loro sindacato). 2 Infatti, mentre il documento Interconfederale recita: “Il contributo associativo non potrà essere inferiore ad un valore percentuale di una retribuzione convenzionale costituita dal minimo tabellare in vigore, nel mese di gennaio di ciascun anno, che ogni singolo ccnl individuerà”, ossia esattamente come applicato dal Libersind, CGIL CISL e UIL impongono ai loro iscritti la quota dell’1% sulla prima voce di stipendio sommata alla contingenza e applicata per 13 mensilità, riteniamo questa cifra annua francamente onerosa per il lavoratore. Va notato che per la fretta di incassare questo risultato e mettere al sicuro il gruzzolo, CGIL CISL UIL e UGL non si sono nemmeno preoccupati di entrare nel merito delle agibilità sindacali che la RAI ritiene di mettere a disposizione per consentire le attività sindacali. Hanno preferito firmare un documento al buio con la semplice rassicurazione da parte della RAI che i due pezzi di trattativa sono tra di loro connessi ma in realtà hanno già dato a Confindustria l’accordo che questa voleva, senza alcuna trattativa sulle quantità delle libertà sindacali ma più che altro su tutto ciò che regola il sistema delle sanzioni in caso di conflitto sindacale e di diritto allo sciopero. Complimenti! Certo, è sempre possibile che la CGIL, la CISL e la UIL, nel loro recente incontro carbonaro avuto con il vertice dell’Azienda, abbiano già incassato e garantito il mantenimento anche per il futuro dei distacchi sindacali di cui godono (per distacchi si intendono quei dipendenti RAI che fanno attività sindacale per la triplice a tempo pieno ma stipendiati dalla RAI) Detto questo, noi siamo di fronte ad un vero e proprio ricatto: per accedere all’accordo sulle relazioni industriali, che ci interessa sottoscrivere, dobbiamo ingoiare il bicchiere di veleno che ci propinano CGIL, CISL, UIL e UGL e aumentare come loro la quota di iscrizione al sindacato, pena l’esclusione dall’accordo e quindi dagli organismi sindacali di trattativa contrattuale. Il LIBERSIND CONF.SAL in ogni caso troverà modo e maniera per rimborsare gli iscritti delle cifre in eccedenza. E’ utile ricordare infatti che il LIBERSIND CONF.SAL, da statuto, non riconosce stipendi e/o appannaggi ai dirigenti sindacali in quanto le attività sindacali vengono svolte in forma gratuita da tutti i dirigenti a qualsiasi livello (a noi soldi in più non servono, non abbiamo segreterie nazionali in trasferta continua a Roma che vivono di Hotel, di ristoranti e di ritorni settimanali a casa in aereo). Intanto però vorremmo capire cosa ne pensano di questa scandalosa situazione i nostri iscritti, i simpatizzanti e i lavoratori tutti e se ritengono necessario giungere ad una consultazione generale su questo tema. Roma, 20 luglio 2015 Segreteria Nazionale Libersind Conf.sal

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *