I rosari di Crocetta by F.Sbardella

 

I ROSARI DI CROCETTA

 

 

 

Venti minuti di pura follia di Rosario Crocetta alla Zanzara, la trasmissione di Giuseppe Cruciani su Radio24.

 

Incalzato dall’abilissimo giornalista Crocetta afferma di stare meglio “dopo alcuni giorni che ho vissuto come un  lebbroso” lamentandosi di essere uno che vive come un prigioniero da 12 anni con i vetri antikalashnikov di 4 centimetri in casa e la scorta perenne ( peraltro a spese dello stato ).

 

“Pensavo  solo al modo di farla finita, che fosse veloce, che fosse sicuro che non fosse.. che nessuno mi potesse salvare, pensavo solo al modo che si potesse fare rapido, visto che non possiedo armi. A questo punto dico come mi ammazzo ??. Il tema era esattamente questo, come posso evitare che qualcuno mi venga a scoprire in tempo per salvarmi. Pensavo a tutto questo, proprio alle tecniche che dovevo adottare per non farmi salvare. Alla fine ho capito come dovevo fare a morire in modo facile, ho trovato il sistema, ma non voglio dirlo per non creare emulazione”

 

“ non mi sono suicidato perché è intervenuto un amico “

 

“ io oggi sarei un uomo morto se non ci fosse stato un giudice e non mi avesse salvato “

 

“ io ho pensato per tutta la giornata al suicidio”

 

“ per due giorni piangendo, non mangiando e non dormendo, cosa sarei io oggi, una larva umana..”

 

Non sto scherzando, per venti minuti questo povero uomo si è lamentato dei brutti e cattivi che lo perseguitano, con tono lamentoso e supplicante come un bimbo scoperto con la mani nella marmellata che cerca scuse improbabili e assurde.

 

La mafia, dice,  glia fatto una “fatua” che non può essere revocata, perché colui che la ha lanciata, a seguito del licenziamento della moglie ai tempi in cui era sindaco di Gela, è morto e suoi picciotti non possono fare altro che eseguirla.

 

Non si può dimettere perché oggetto di attacco dei “poteri occulti”, non si può dimettere perchè deve salvare la Sicilia dal default alla greca, non si può dimettere perchè ha contribuito all’arresto di centinaia (?) di mafiosi.

 

Non posso non intenerirmi di fronte ai deliri puerili di un poveraccio inadeguato che ha perso il contatto con la realtà e non è più in grado di capire che il problema non è la presunta intercettazione per la quale vuole chiedere 10 milioni di euro di danni, ma per tutti i problemi che lo circondano e che questo poveraccio non capisce e non sa da che parte cominciare ad affrontare. Sembra proprio un “pupo”  abbandonato dai suoi pupari, ormai inutile e forse dannoso a se stesso e a quelli che gli sono vicini.

 

Il vero problema non è che questo ometto spaurito sia il Governatore di una delle più importanti regioni italiane, con un enorme carico di problemi ed inadeguatezze, il problema è che qualcuno ce lo ha messo in quel posto e lo lasciano ancora a far finta di governare.

 

Che tenerezza questo “pupo” più adatto all’attività di bibliotecario o di copista che a quella di politico, probabilmente prima usato e adesso che non serve più abbandonato al suo rosario dei misteri dolorosi. Speriamo che qualcuno lo aiuti, che gli stia vicino, che lo consigli.

 

La politica non è il suo mestiere e tantomeno fare il governatore di una delle più importanti regioni italiane, che ha un bilancio preventivo in termini di cassa di 22.031.746 migliaia di €uro,  può essere cosa adatta alle sue attuali condizioni psicologiche.

 

L’uomo ha detto di essere stato tradito prima dal suo confessore, poi dal suo medico e adesso teme di esserlo anche dal suo avvocato, meglio sarebbe che qualcuno lo prendesse per mano e con dolcezza ed amorevolezza lo accompagnasse a celebrare i misteri gloriosi o gaudiosi del rosario, mentre i misteri dolorosi della Sicilia meglio sarebbe lasciarli risolvere a qualcuno più abile e determinato.

 

Fabrizio Sbardella

 

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