Allergie al ristorante, come evitare problemi ai consumatori

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Cartello presente in un ristorante indicante quali sono le sostanze allergiche che possono quindi provocare problemi non indifferenti ai clienti/consumatori.

Il secondo cartello che segue sotto è quello proposto da Confcommercio ai propri iscritti:

cartello allergeni

 

scritto in diverse lingue, giustamente.

Dal 13 dicembre entra in vigore il Regolamento (UE) n. 1169/2011 che obbliga l’indicazione della presenza di allergeni nei piatti somministrati o negli alimenti non preconfezionati (sfusi) in vendita al consumatore finale.

«Sono norme importanti, ma finché non saranno specificati contenuti e modalità, rimarranno sulla carta – afferma Andrea Comotti, responsabile dell’Area Sistemi gestionali di Ascom Bergamo -. Ad oggi, infatti, lo Stato Italiano non ha emanato alcuna normativa né ha disposto alcuna integrazione al Regolamento».

Al solito l’Europa emana direttiva, noi ce ne accorgiamo dopo qualche anno e magari dopo multe onerose ( nonostante quello che paghiamo i parlamentari europei/italiani..) , nel frattempo attendiamo e bisogna arrangiarsi.

Il tema è importante visto il numero di persone  che hanno allergie e continuano ad aumentare per la crisi, la disinvoltura con cui si producono gli alimenti in nazioni magari lontane dalle nostre con regole diverse e che comunque arrivano sulle nostre tavole.

I consumatori italiani nel nostro caso, ne fanno le spese, con disturbi vari ed è opportuno che il legislatore al più presto emani i regolamenti necessari ed opportuni per limitare i danni ai consumatori ma anche possibili azioni legali contro i ristoratori.

La palla alla politica chiaccherona come al solito.

Nel frattempo facciamo la solita petizione e facciamo girare la questione, nell’attesa che la mobilitazione porti un risultato necessario e salutare

Giuseppe Criseo

Varese Press

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