Siamo sulla strada buona (Bonalberti e Tassone)

M. Tassone: dobbiamo ridefinire un centro politico,  che avrà ragione di esistere solo se ci saranno aree contrapposte
Si stanno tenendo molti incontri al fine di aggregare formazioni di ispirazione popolare cristiana e laiche riformiste per dare vita, attraverso una Federazione, ad un soggetto politico che sia espressione di quanti chiedono quelle certezze che i tempi oggi non offrono. Sono i ceti medi produttivi, espressioni del mondo della cultura e del sociale, dei giovani che avvertano che tutto ruota ad estremismi improduttivi. Un centro politico va ridefinito. Sia le forze di maggioranza e di opposizione sono portatrici di posizioni estreme. Le riforme elettorali e costituzionali disegnano un sistema che comprime diritti e vanifica conquiste democratiche e le opposizioni si attestano su posizioni populiste. Oggi c’è una attenzione diffusa verso il centro da chi lo considera un dato geometrico per la gestione del potere. A questo disegno bisogna contrapporre la politica attraverso una area centrale che vive attraverso la dialettica fra la pluralità delle posizioni e la vivacità del confronto. In questi ultimi anni lo spazio del dibattito si è andato restringendo e chi assicurava con il sistema elettorale introdotto con le politiche del 1994 stabilità bipolarismo e alternanza è stato smentito. Non vi è stata stabilità e il bipolarismo non si è affermato. Si è impoverito il patrimonio di energie e di classe dirigente che si formava attraverso gli strumenti della politica e dei partiti. Oggi dicevamo si tende ad occupare il centro strumentalmente ma il centro ha ragione di esistere se ci sono aree contrapposte. Invece ci troviamo difronte una omologazione e a una occupazione di tutte le posizioni con la regola che chi vince prende tutto. Allora c’è l’interesse del partito del Presidente del Consiglio, e non solo, di occupare e sterilizzare il centro perché dalla ricomposizione di questa area può rinascere la politica dove non c’è posto per le posizioni personali. Il disegno di dar vita al Partito della Nazione è il prefazio del Partito Stato e del Partito Unico, dove sopravvivono formazioni satellitari. Ecco perché il nostro impegno deve essere più stringente per rappresentare quella realtà vasta di cittadini che pur esiste non disposta alla resa e a disfarsi dei propri convincimenti. Il nuovo CDU che aveva proposto l’11 maggio del 2013 e poi nel Congresso Nazionale dell’anno successivo una aggregazione, oggi è impegnato a costruire una Federazione e il nuovo soggetto Politico con gli amici di Italia Unica di Passera, con i popolari di Mario Mauro, con la federazione solidarietà popolare di Gianni Fontana, con Rinascita Popolare di Publio Fiore e con moltissime altre organizzazioni e circoli impegnati nel mondo della cultura, del sociale e del volontariato. A Rovereto questa estate fu sottoscritto un documento che va fatto vivere negli appuntamenti elettorali futuri. Il Nuovo CDU terrà la sua Conferenza Nazionale il 12 dicembre a Roma. Ci saranno anche gli amici delle organizzazioni sopra richiamate. Sarà un appuntamento importante che chiude una fase del nostro impegno portato avanti con coraggio e tenacia. Nell’ultima riunione per la Federazione di giorno 28 si è espressa la volontà di sostenere i ricorsi di costituzionalità della legge elettorale e il referendum per la “cancellazione” della riforma della Costituzione. Un nuovo soggetto sta prendendo corpo per coprire i vuoti della non politica di chi confonde la propria storia con il bagaglio di valori e di conquiste che stanno alla base della nostra Repubblica. Ci troviamo difronte la contrapposizione fra sistemi istituzionali. Noi scegliamo quello che garantisce progresso, sviluppo nella libertà, nel solco di un patrimonio di valori disperso per troppo tempo che va ricomposto per una grande sfida che, interessa, la nostra vita, e quella delle future generazioni.
Mario Tassone
Roma, 1/11/2015
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Siamo sulla strada buona
Ho ricevuto, come di consueto, la nota politica allegata  dell’amico Mario Tassone.
Debbo dire che in essa sono esposte in modo assai chiaro le linee su cui gli amici del CDU intendono  muoversi; linee che corrispondono esattamente con quelle che anche noi che abbiamo sottoscritto il documento-appello di Rovereto condividiamo.
Si apre una stagione di serio confronto e comune riflessione con tutti i partiti e le associazioni, movimenti e gruppi che si sono incontrati a Roma il 28 ottobre scorso.
Anche con gli amici della Federazione di solidarietà popolare, ALEF e i circoli di Insieme intendono mantenere aperto il dialogo e il confronto, accomunati dalla medesima volontà di concorrere alla costruzione di un nuovo soggetto politico ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano alternativo al socialismo trasformista renziano e ai populismi estremi.
Lo stesso progetto che coltiviamo insieme agli amici dei Popolari per l’Italia e di Italia Unica con i quali, condiviso il documento di Rovereto, siamo impegnati a sviluppare sul territorio le più opportune iniziative che si concluderanno con il forum  nazionale dei popolari e laici liberali e riformisti.
Per chi ha vissuto la lunga stagione della diaspora democristiana e i tortuosi percorsi della seconda repubblica, con la brutta aria che tira sul piano istituzionale, politico e sociale in Italia e in Europa, questi tentativi di dialogo e di progressivo superamento delle antiche insufficienti appartenenze sono una boccata d’ossigeno che fa ben sperare.
Parteciperemo, se invitati, alle prossime scadenze dei diversi partiti, gruppi e associazioni con la volontà di puntare a realizzare in tempi brevi l’unità dei popolari e dei laici cristianamente ispirati e per favorire l’emergere di una nuova classe dirigente.
Ettore Bonalberti
www.alefpopolaritaliani.eu
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net

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