Boschi. La strana sfiducia

LO STRANO CASO DELLA SFIDUCIA ALLA GIOVANE MINISTRO MARIA ELENA BOSCHI
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La Camera dei Deputati boccia la mozione di sfiducia individuale presentata dai Grillini, con il sostegno di parte dell’opposizione, contro il giovanissimo Ministro Maria Elena Boschi, conseguente all‘intervento del governo sulle quattro banche incagliate, tra cui quella che in qualche modo, se pur marginale, coinvolge lo stesso Ministro e la sua famiglia.
I Grillini, subito dopo l’apertura dimostrata con l’accordo sull’elezione dei giudici della Corte Costituzionale, in sintonia con il governo e con l’esclusione dei Berlusconiani, sbloccando il lungo stallo del parlamento, prosegue con un’iniziativa dall’esito scontato che ha come unico risultato quello di rafforzare l’intesa sul comune obiettivo di arrivare indenni a fine legislatura, maturando per tutti l’agognato diritto al vitalizio.
Risultato scontato: 129 favorevoli, 373 contrari, i Berlusconiani se ne lavano le mani uscendo dall’aula e minacciando altre inutili iniziative contro il governo, ricomincia la lunga agonia verso il sogno comune della maggioranza trasversale fortissima e coesa che punta all’ottenimento del vitalizio a fine legislatura.
Il problema non era l’atteggiamento del Ministro, che in assenza di misure risponde esclusivamente alla sua coscienza e alle sue valutazioni di opportunità, ma la superficialità con cui il Ministro dell’economia ha proposto un decreto “salvabanche” clamorosamente inefficace e iniquo, al ruolo discutibile di Bankitalia e Consob che con colpevole indifferenza hanno consentito alle banche in oggetto di arrivare alla cancrena portando i piccoli obbligazionisti a un futuro pieno d’incognite, perdendo risparmi e speranze.
I Grillini cercavano la ribalta sulla pelle dei risparmiatori e l’hanno trovata, Salvini litiga con Forza Italia e minaccia sfracelli svelando patti che evidentemente durano lo spazio di una cena più o meno elegante, il governo e la maggioranza mostrano i muscoli ma l’intorpidimento dovuto agli anabolizzanti della propaganda è evidente. E in mezzo a tutto questo restano le vere vittime, i cittadini.
Varese 19.12.2015
Fabrizio Sbardella

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