Gdf.Ipotesi di abuso d’ufficio all'Università degli studi di Brescia

COMUNICATO STAMPA OPERAZIONE “ATENEO”
Ipotesi di abuso d’ufficio in relazione alla selezione di un collaboratore dell’Università degli studi di Brescia nell’ambito di una complessa e articolata indagine in ordine ad alcune procedure di selezione del personale dell’Università degli studi di Brescia, diretta dalla locale Procura della Repubblica, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia stanno eseguendo numerose perquisizioni nei confronti di alcuni esponenti apicali dell’Ateneo, del presidente della commissione giudicatrice nominata e del candidato risultato vincitore. Le indagini hanno riguardato, tra l’altro, una procedura selettiva per il conferimento di un incarico avente ad oggetto “lo sviluppo e il consolidamento di relazioni pubbliche internazionali al fine di promuovere l’ampliamento geografico e istituzionale degli accordi di collaborazione finalizzati alla nuova mission dell’Ateneo e al suo progetto strategico Health&Wealth”. Tale procedura si concludeva con la stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, con decorrenza dall’inizio del 2015 per la durata di 24 mesi e con un compenso annuo lordo di € 30.000,00, a favore di una funzionaria, già impiegata, con analoga tipologia di contratto, presso l’AIFA, presieduta dall’attuale rettore dell’Ateneo. Le indagini finora svolte hanno fatto emergere delle irregolarità nella citata procedura di selezione, oltre al fatto che il candidato prescelto non è stato impiegato per le finalità previste dalla procedura stessa. In particolare, non sarebbero rispettati i requisiti previsti (alta qualificazione, autonomia ed eccezionalità) per il conferimento di incarichi a figure professionali esterne all’ente (D. Lgs. n. 165 del 2001). Infatti, la citata funzionaria avrebbe svolto e continuerebbe a svolgere mere funzioni di segreteria. Anche il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ateneo aveva rilevato anomalie nelle specifica procedura selettiva e nel conferimento dell’incarico. Allo stato, sono stati raccolti numerosi elementi indiziari in ordine all’ipotesi che tale procedura non rappresenti la volontà di tale Ente pubblico di scegliere, tra Pag. 2 di 2 la rosa dei candidati, quello ritenuto più idoneo all’incarico, ma una selezione preordinata a legittimare giuridicamente l’affidamento dello stesso a una determinata persona, attraverso la previsione di requisiti ad hoc particolarmente stringenti. Nell’indagine risultano coinvolti anche i componenti della commissione valutatrice. Sono in corso di svolgimento ulteriori approfondimenti investigativi all’esito delle attività di polizia giudiziaria sinora eseguite.

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