Rachele Ferrario presenta “Margherita Sarfatti”, la regina dell’arte nell’Italia fascista

Rachele Ferrario presenta “Margherita Sarfatti”, la regina dell’arte nell’Italia fascista
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Sabato 5 dicembre alle ore 17.30 la Sala Monaco della Biblioteca Comunale “Gian Battista Roggia” ospiterà la presentazione del libro “Margherita Sarfatti” di Rachele Ferrario.
Dopo i grandi della letteratura Laura Pariani e Alessandro Mari, questa volta la Città di Busto riporta a casa Rachele Ferrario, importante storico e critico d’arte e insegnante presso l’Accademia di Brera e lo Iulm.
A lei si deve la scoperta di un nucleo di 45 opere inedite del pittore René Paresce, di cui ha curato mostre antologiche, dirige l’Archivio, ha pubblicato la biografia (Lo scrittore che dipinse l’atomo. Vita di René Paresce da Palermo a Parigi, Sellerio, 2005) e il catalogo generale (Skira, 2012). È autrice di Giulio Paolini. Un viaggio a distanza (Nomos Editore, 2009) e, per Mondadori, di Regina di quadri (2010), la prima biografia di Palma Bucarelli, e Le signore dell’arte (2012), ritratti di Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz.
La protagonista della sua ultima opera, Margherita Sarfatti, fu giornalista, scrittrice e primo critico d’arte donna in Europa. Ha fondato il Gruppo del Novecento, ha progettato e allestito mostre in patria e all’estero, ha frequentato gli intellettuali all’avanguardia del suo tempo, per oltre vent’anni ha influenzato in modo profondo la cultura e l’arte italiane. Eppure la maggior parte del pubblico la conosce solo come «l’amante del duce», appiattendo la sua figura su quella di Mussolini. In realtà rivestì un ruolo da protagonista, soprattutto in campo artistico, ma anche in politica e nel forgiare l’ideologia del fascismo. Colta, elegante, raffinata, Margherita nasce a Venezia nel 1880 da una ricca famiglia ebrea, i Grassini e fin da giovane frequenta  personaggi illustri quali Antonio Fogazzaro e Guglielmo Marconi, conosce la regina Elena e il patriarca Sarto, futuro papa Pio X  Trasferitasi a Milano dopo il matrimonio, trasforma il suo salotto in  un vero laboratorio del pensiero artistico del tempo, frequentato da futuristi, pittori, letterati e poeti come d’Annunzio e Ada Negri, e da un giovanotto trasandato ma ambizioso di nome Benito Mussolini. Il duce usa la lucida intelligenza, la spregiudicatezza e le entrature internazionali e nel mondo dell’arte di Margherita; lei, anche grazie al suo rapporto con l’uomo più potente d’Italia, riesce a imporsi sulla scena culturale e a compiere il suo progetto: un’avanguardia artistica in linea con la tradizione classica italiana. Costretta a espatriare nell’imminenza delle leggi razziali, rientra in patria solo dopo la caduta del fascismo, ma resta relegata ai margini della storia, condannata moralmente per essere stata l’ispiratrice del duce, compromessa come intellettuale e come donna.
 
Oggi il libro di Rachele Ferrario, grazie a una capillare ricerca documentaria e a carteggi inediti, ci restituisce il temperamento di una donna libera, capace di affrontare con coraggio anche il dolore estremo della morte del figlio diciassettenne Roberto, arruolatosi volontario nella Prima guerra mondiale contro la volontà dei genitori. Una donna che vive in anticipo sul proprio tempo e non ama sentirsi dire di no, nemmeno dal duce.
La presentazione è a cura di Marisa Ferrario Denna.

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