Agenzia formativa,tutto da rifare

Agenzia Formativa, tutto da rifare.

L’ Agenzia Formativa della Provincia di Varese è letteralmente sotto attacco da mesi da parte dell’amministrazione Vincenzi. Prima il dottor Bonfanti, componente del Consiglio di Amministrazione in quota NCD, che rassegna le dimissioni e a seguire, 20 giorni fa, tutto il CDA che lo segue a ruota.

Provvedimenti della maggioranza che amministra la Provincia? Convocare d’urgenza un consiglio provinciale dove si approva un nuovo “regolamento nomine” sostituendo il precedente, in vigore dal 2003, e dando pieni poteri di nomina al presidente Gunnar Vincenzi il quale può ora scegliere liberamente tra tutti i curriculum ricevuti entro i 10 giorni successivi all’apertura del bando.

La fretta a volte porta cattivi consigli, in questo caso non si è tenuto conto della revoca del precedente regolamento che essendo ancora in vigore “invalida” ed annulla il bando e lo statuto dell’Agenzia Formativa, non modificato, che prevede che sia il consiglio provinciale a nominare il proprio CDA. Tutto sbagliato, tutto da rifare quindi.

Il poco feeling tra l’Agenzia Formativa e l’amministrazione Vincenzi ha storia lunga, inizia l’anno scorso quando le è stata tolta la gestione dell’Eremo di Santa Caterina per assegnarla, quella volta senza bando, ad una onlus che fino a pochi mesi prima aveva come presidente il consigliere di maggioranza Marco Magrini.

Non crediamo nemmeno, come dice il consigliere Bertocchi, che la responsabilità sia di regione Lombardia, tirata sempre in ballo quando a mancare sono denari per scuola e servizi base, accusata di non aver girato fondi. Il semplice fatto che nelle altre province le Agenzie Formative non hanno gli stessi problemi lamentati a Varese scagiona il Pirellone. Bertocchi dovrebbe spiegare piuttosto gli 800 mila euro spesi per dei lavori poco più che inutili sulla strada provinciale che passa da Cunardo, suo paese di residenza.

L’affossamento dell’Agenzia Formativa è solo uno dei tanti problemi causati da quello che pensavamo fosse pressapochismo dovuto alla scarsa esperienza amministrativa, ma ora il dubbio che sia solo arroganza è quasi una certezza.

Come diceva Gino Bartali: è tutto sbagliato, è tutto da rifare.

Giuseppe Longhin

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