Gallarate-Video Le Iene: PELAZZA: Quando la vita può cambiare

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le Jene con Romano

La telenovela di Gallarate, sembra giunta alla fine con l’avvocato Romano che descrive il caso al programma ” Le Jene” mostrando Silvio al lavoro, il senza-tetto con il cane che ha commosso e diviso Gallarate in due:da una parte chi non vede e non vuole vedere e dall’altra quelli che vedono e approvano tutto.

La tenacia e caparbietà dell’avv. Romano che con le sue risorse personali ha comprato un camper e aiutato Silvio fino al ritrovamento del lavoro, rendendolo libero deve comunque farci riflettere.

L’aiuto e la solidarietà umana sono insiti nell’uomo anche se all’inizio, se non si conosce una persona,  è normale ci sia diffidenza. La riflessione è anche un’altra.

Le nostre città sono piene di persone che cercano aiuto, alcuni lo meritano altri no.

Lo merita chi ha davvero bisogno, ma è anche vero che se ne arrivano milioni i buoni intenti non bastano, ci vuole la concretezza e ogni stato deve assicurare una vita dignitosa ai propri cittadini e non disfarsene come oggi avviene.

Il caso di Gallarate è il frutto di una serie fortunata e meritata di circostanze favorevoli agli interessati che hanno avuto la fortuna di trovare l’avv. Romano che ha capito di avere di fronte Silvio, una persona che ha lavorato per tanti anni e poi perso il lavoro, è finita per strada in un tunnel senza fine.

Ed è stato determinante l’aiuto e la disponibilità di Romano, che senza curarsi dei commenti non proprio benevoli ha proseguito sulla sua strada con il contributo di noi tutti  che moralmente lo abbiamo appoggiato, nonostante ci fossero divisioni di ogni genere politico ed umano.

Voglio dire che la solidarietà ci deve essere per tutti gli esseri umani che però hanno principi positivi e che non portano danni alla società.

Altri casi magari non meritano la nostra comprensione ed aiuto: è questo il punto, come discernere e verificare?

Il compito spetta agli organi pubblici di capire e verificare chi sono, da dove arrivano e come vivono tante persone che si aggirano per le nostre strade e che arrivano in quantità considerevoli.

A Gallarate, l’Amministrazione non ha adempiuto al suo compito, vista la storia lunga ed articolata, ed il singolo si è sobbarcato il dovere morale e civico dell’aiuto.

Dare una chance è giusto ma bisogna meritarsela come nel caso in questione, mentre in altri casi purtroppo tanti senza-tetto, non trovando un angelo custode ( ma in una società civile si deve sperare o ci sono diritti?), finiscono per essere strumento più o meno consapevole della malavita, venendo sfruttati oltre che sfortunati.

Lo stato ha delle regole che deve fare valere con leggi giuste che tutelano i cittadini residenti ed accolgono quelli che si debbono e possono accogliere, una casa per quattro non ne può contenere venti tanto per fare un esempio, precisando però che che bisognerebbe chiedere conto ai tanti paesi che non  sfamano i loro cittadini, ma li torturano e non permettono loro una vita dignitosa, costringendoli all’esodo di massa.

Gli stati “canaglia” la devono smettere con le buone o con le cattive, questo è quanto dobbiamo pretendere dal nostro Stato che assieme agli altri a livello mondiale, intervenga per evitare miseria e fuga di centinaia di milioni di persone senza futuro per loro ma anche per chi pure vorrebbe aiutarli ma non sempre è possibile.

Giuseppe Criseo

Varese Press

 

 

 

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