Le lenticchie di castelluccio di Norcia

LenticchieLE LENTICCHIE DI CASTELLUCCIO DI NORCIA. ORGOGLIO UMBRO.
Arroccato a 1452 m di quota su di un colle sorge Castelluccio di Norcia, circondato da quattro conche di origine carsica che formano il sistema degli Altipiani ( Pian Grande, Pian Perduto, Piano dei Pantani, Pian Piccolo ), l’antico borgo erge al centro del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il felice connubio tra grandiosità degli scenari paesaggistici presenti in zona e antiche tradizioni gastronomiche contribuisce a rendere unica l’atmosfera di questo luogo incantato.
Terra agreste da sempre, il borgo è conosciuto ovunque per la coltivazione di una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose: le lenticchie di Castelluccio.
Non è un caso se da diversi anni l’ambito di produzione ha ottenuto il riconoscimento Europeo di Indicazione Geografica Protetta, noto con l’acronimo IGP, a tutela e salvaguardia del prodotto.
Coltivate conservando le tecniche dei tempi antichi e senza l’utilizzo di prodotti chimici, questo legume può definirsi un prodotto di nicchia.
Una varietà di colori che spazia dal giallo verdognolo all’arancio, le ridotte dimensioni, il pregio di non richiedere ammollo a favore dei tempi di preparazione e la capacità di tenere molto bene la cottura sono i fattori che diversificano le lenticchie di Castelluccio da altre coltivazioni.
In campo nutrizionale rappresentano una fonte di fibre alimentari perlopiù solubili, proteine di medio valore biologico, sali minerali, lipidi in minor quantità, glucidi e vitamine del gruppo B, in particolare B1, PP, acido folico. Il loro consumo riduce i livelli plasmatici di colesterolo, regola le funzioni intestinali e abbassa il rischio di importanti malattie cronico-degenerative, quali tumori al colon-retto, diabete e patologie cardiovascolari.
Comunemente chiamata ‘Lénta’ dagli abitanti locali, entra da regina in gustose ricette tipiche della zona, come la ‘zuppa di lenticchie alla perugina’, la ‘minestra di riso e lenticchie’, le ‘salsicce con le lenticchie’.
Cinzia Sangiovanni
 

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