Palermo antimafia: confiscata l’eredità di Carmelo Patti ex Valtur

L’impero dell’ex patron Valtur ammonterebbe a un miliardo e mezzo di euro e la direzione investigativa antimafia di Palermo sta sequestrandolo ai suoi eredi

confiscata l’eredità di Carmelo Patti ex Valtur
confiscata l’eredità di Carmelo Patti ex Valtur

L’iniziativa parte dal Tribunale di Trapani su proposta del direttore nazionale della Dia che ha dato incarico alla direzione investigativa antimafia di Palermo di eseguire un decreto di sequestro e confisca nei confronti degli eredi dell’imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (TP) ex proprietario della Valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016.

Il provvedimento, secondo la DIA, è uno dei più importanti nella storia giudiziaria del nostro paese e riguarda un patrimonio stimato prudenzialmente in oltre un miliardo e mezzo di euro con interessi intrecciati con la famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dal latitante Matteo Messina Denaro.

Carmelo Patti aveva molte, troppe frequentazioni di mafia e fra i suoi più stretti collaboratori c’è stato anche il cognato del superlatitante Matteo Messina Denaro, Michele Alagna.

l’ex muratore di Castelvetrano aveva creato nel giro di venti anni un impero diventando un simbolo dell’industria turistica italiana.

I beni della Valtur, oggi in amministrazione straordinaria che vanno dai tre resort che al momento sono chiusi (Punta Fanfalo, Favignana; Isola Capo Rizzuto, Crotone; Kamarina, Ragusa), il Golf club Castelgandolfo, una imbarcazione in legno di 21 metri, la “Valtur Bahia” passano sotto il controllo dello stato.

Il patrimonio lasciato in eredità da Carmelo Patti comprende anche 400 ettari di terreni, 232 immobili e 25 società che operano anche nel settore del cablaggio di componenti elettrici per autovetture che è stato l’altro business del cavaliere, il primo vero affare dopo il suo arrivo a Robbio (Pavia) all’inizio degli anni Sessanta con la società “Cablelettra” che si occupava di componentistica per gli elettrodomestici e che a metà degli anni Ottanta iniziò a lavorare per la Fiat.

Fabrizio Sbardella

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