Semplificazione e sburocratizzazione per migliaia di edifici varesini inutilmente vincolati

riceviamo e pubblichiamo

Varese, 10 novembre 2018 – Promuovere la rigenerazione e il recupero di oltre 1800 edifici varesini liberandoli da un vincolo troppo restrittivo per edifici privi di interesse storico e architettonico. Allo stesso tempo quindi rimettere in moto il comparto delle ristrutturazioni che è stato bloccato per troppo tempo e ridare una nuova occasione di sviluppo a quel settore della rigenerazione della città su cui l’amministrazione sta investendo molto. “Inoltre –  ha affermato l’assessore all’Urbanistica Andrea Civati – questo provvedimento aiuterà oltre 1800 famiglie a intervenire in maniera rapida e semplice sugli immobili di loro proprietà che attualmente erano bloccati a causa di un procedimento lungo e costoso”.

È stato presentato questa mattina in conferenza stampa il risultato di uno studio lungo e approfondito che l’amministrazione guidata dal Sindaco Galimberti ha fatto sugli oltre 3200 edifici che nel Piano di Governo del Territorio sono vincolati ed è quindi vietata ogni tipo di trasformazione o recupero. Il lavoro eseguito dal Comune infatti analizza caso per caso gli edifici presenti sul territorio comunale eliminando il vincolo del PTG adottato dalla precedente amministrazione che sottoponeva a inutili restrizioni in modo indiscriminato tutti gli edifici sorti prima del 1953 . “Quel sistema “anagrafico” – ha proseguito l’assessore – ha però il grosso limite di non far emergere il valore di quelli che possiedono davvero delle caratteristiche degne di nota, in quanto ha posto sullo stesso piano edifici meritevoli e fabbricati privi di valore. Anzi a volte ha rallentato la rigenerazione di questi ultimi imponendo ingiustificati limiti di trasformazione tutti quei fabbricati che non presentano caratteristiche da salvaguardare”.

Il supporto tecnico e scientifico di questo lavoro sugli edifici varesini è arrivato grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano che ha realizzato uno studio per individuare una parte di quelli di particolare interesse storico e architettonico.

Adesso verrà presentata una delibera al Consiglio comunale che andrà in votazione il 21 novembre.

Si concretizza quindi – ha detto Luca Paris presidente della Commissione Urbanistica – nei fatti l’esigenza di tutelare e valorizzare solamente gli immobili davvero meritevoli, liberando da ingiustificati limiti di trasformazione tutti quelli che non presentano caratteristiche da salvaguardare. Si tratta insomma di una vera sburocratizzazione e semplificazione: ovvero quello che ci chiedono i cittadini di mettere in pratica”.

Nello studio effettuato dall’amministrazione e dagli uffici sono stati quindi rilevati 1855 edifici che non presentano la necessità di una loro conservazione attraverso l’applicazione di una normativa restrittiva, in quanto sono privi di elementi architettonici caratteristici o sono stati oggetto nel tempo di trasformazioni che ne hanno snaturato il significato architettonico originario.

Sono invece individuati 1384 edifici da preservare da un punto di vista storico, architettonico, paesaggistico e ambientale che mantengono il perimetro di PGT; essi sono stati schedati analiticamente e suddivisi in tre livelli di valutazione. L’obiettivo è quello di salvaguardare sia la tipologia edilizia, ricca di elementi decorativi in facciata, sia l’intorno dell’edificio spesso costituito dai giardini che rappresentano una riserva importante di naturalità e biodiversità, specie in ambito urbano.

Tutti gli oltre 3200 edifici non rientrano comunque nei centri storici delle castellanze varesine né nella tipologia di villa storica.

In sostanza verrà realizzato un vero e proprio catalogo degli edifici particolarmente pregiati, ossia che presentano caratteristiche di valore come decorazioni, greche e bugnati sulle facciate, parapetti in ferro battuto, balaustre e giardini che, anche se di dimensioni inferiori a quelle dei grandi parchi, svolgono una importante funzione ecologica.

Il catalogo ha, quindi, l’obiettivo di promuovere una “categoria di beni” in grado di testimoniare una memoria collettiva e un valore ambientale diffuso per la città.

“Si porta avanti un procedimento che i cittadini aspettavano da tanto tempo – spiega il presidente del Consiglio comunale Stefano Malerba – Si analizza in modo concreto un vincolo che pendeva su tanti cittadini e residenti di Varese. Gli uffici hanno fatto un lavoro enorme e professionale per dare certezza e sicurezza e fare chiarezza su migliaia di immobili, togliendo un vincolo per edifici non di pregio tutelando invece il nostro patrimonio storico architettonico”.

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