Alitalia vs precari calabresi: iniquità fatta virtù dal Governo


Il DL semplificazioni contiene l’ennesima proroga al 30 giugno per la restituzione del prestito ponte di 900 milioni di Alitalia. Alla faccia della trasparenza il nome di Alitalia non viene però menzionato tanta è la vergogna. E intanto la commissione Bilancio della Camera, che sta discutendo la manovra del governo, non ha accolto l’emendamento finalizzato alla stabilizzazione di 4.500 precari calabresi, che ieri hanno occupato i binari della stazione di Lamezia Terme. Per questi lavoratori, impiegati da un ventennio nei servizi sociali, il Governo non ha trovato né cercato le risorse per il rifinanziamento del fondo di 50 milioni per il precariato storico calabrese. Due pesi due misure. Da una parte la potente corporazione dì Alitalia che galleggia da oltre 20 anni grazie ad aiuti di stato, cassa integrazione di extra lusso e prepensionamenti d’oro per servizi bocciati dal mercato (decresce la quota di passeggeri), con tutte le protezioni e garanzie, e dall’altra i precari che mandano avanti le attività sociali ed amministrative degli enti locali abbandonati a se stessi. Non male per un Governo che si proclama per il cambiamento e dice di voler tutelare i più deboli.
Dario Balotta
presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)Alitalia vs precari calabresi: iniquità fatta virtù dal Governo

Noi di origine calabrese, sappiamo bene quanto sia importante mantenere vivi ed efficienti i collegamenti stradali, per la sopravvivenza delle attività locali, ma anche e ancor di più quelli aerei e ferroviari, pena l’allontanamento senza fine tra l’Europa e il sud d’Italia sempre penalizzato

Le agevolazioni tariffarie per gli aerei sono essenziali per la Calabria, in particolare per lo scalo di Reggio Calabria, visto che è fondamentale per la provincia di Reggio Calabria

Giuseppe Criseo

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