Cannabis: l’uso terapeutico è contestato dalla UE

Un rapporto dell’agenzia europea che si occupa di droghe considera “deboli” o, al massimo, “moderate” le evidenze scientifiche sull’uso della cannabis medica.

Per l’agenzia UE ci sono poche evidenze sull’efficacia dell’uso terapeutico della Cannabis e gli studi, nei settori in cui è applicata, sono insufficienti.

Nel primo rapporto sul tema pubblicato dall’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction,l’agenzia europea che si occupa di droghe, che passa anche in rassegna le differenti legislazioni degli stati membri sul tema si conclude che le evidenze scientifiche sull’uso della cannabis medica sono ‘deboli’, o al massimo’moderate’ in alcuni settori.

La prima parte del documento è dedicata alle evidenze scientifiche disponibili sulla cannabis medica tra cui l’uso per lenire la nausea provocata dalla chemioterapia per il quale le prove che la cannabis sia utile sono considerate ‘deboli’.

Anche per quanto riguarda la stimolazione dell’appetito nelle persone con Aids non vi sono, ad oggi,evidenze sui benefici che l’assunzione terapeutica di cannabis potrebbe portare.

Secondo gli esperti che hanno scritto il rapporto sono addirittura insufficienti i benefici nel campo delle cure palliative per i tumori e per diversi altri utilizzi, dalla depressione all’infiammazione dell’intestino.

Soltanto negli spasmi muscolari delle persone con sclerosi multipla, nel dolore cronico non associato a tumori e nell’epilessia infantile non trattabile la forza delle prove scientifiche è considerata ‘moderata’.

Per gli esperti dell’agenzia”Questo mette l’accento sul bisogno di più ricerca e studi clinici -concludono gli esperti – compresi test più ampi e meglio progettati, ricerche sui dosaggi ed eventuali interazioni e studi sugli effetti a lungo termine”.

Milano 08 dicembre 2018

Fabrizio Sbardella