Il mondo del prosecco: l’Italia che cresce!

Il fatturato cresce più dei volumi, le aziende aumentano di numero, i posti di lavoro crescono per uomini e donne, crescono le esportazioni e dall’estero arrivano sempre di più i turisti sulle colline della produzione #orgoglioveneto

Il mondo del prosecco: l’Italia che cresce!
Le colline del prosecco

Il fenomeno del Prosecco è in continua espansione, nel corso del 2017 sono state prodotte 91,4 milioni di bottiglie nella zona di Conegliano-Valdobbiadene e la produzione prevista per il 2018 sarà di 92,9 milioni, mentre il valore supererà il mezzo miliardo di euro.

Sono i dati del Rapporto annuale 2018 presentato, a Pieve di Soligo, e curato dal Centro studi del distretto in collaborazione con il Centro interdipartimentale per la ricerca viticola ed enologica (Cirve) dell’Università di Padova e dal Centro di studi sull’economia turistica (Ciset) dell’Università di Venezia.

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg continua a crescere, in Italia e nel mondo, creando ricchezza in un territorio che si sviluppa su 8.088 ettari (di cui 274 nelle Rive e 108 nella collina del Cartizze, il vertice della qualità delle bollicine venete), divisi tra 15 Comuni, dove nella filiera del vino sono impiegate direttamente 6.245 persone, con un valore totale della produzione che supera il mezzo miliardo di euro.

Per l’indagine sono state intervistate 163 aziende corrispondenti a quasi il 90% del totale e il risultato è che il 41% del venduto va in tutto il mondo e specialmente verso i francesi, gli inglesi e gli svizzeri che, messi assieme, acquistano quasi sei bottiglie esportate ogni dieci.

Sul fronte dell’export, il dato che emerge è che i volumi sono più che triplicati dal 2012, ed il 2017 ha registrato una crescita del +1,6% a volume e del 6,3% a valore con Cina e Hong Kong (+14,3% a valore e +6% a volume) e i Paesi Africani, più altri Paesi Asiatici (Taiwan, Corea del Sud, Kazakistan, Sri Lanka, Azerbaigian, Georgia,Armenia, Turkmenistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Nepal) che crescono complessivamente del 14% a valore e del 9% a volume.

Sul mercato nazionale, invece, a detenere il primato nei consumi di Prosecco Docg è ancora l’area del Nordest, con il 38,9%, seguita dal Nordovest (35%), dal Centro (16,7%) e da Sud e Isole (9,4%).

Ma è quest’ultima ripartizione a riservare le maggiori soddisfazioni in termini di dinamica, facendo registrare con un +8% nelle vendite sul 2016. Crescono anche il Centro (+7,6%) e, più tiepidamente,l’Italia Nordoccidentale (+1,6%) mentre ad Oriente, invece, il fatturato accusa una contrazione di due punti.

Sul fronte dei mercati, a livello nazionale, spiega il rapporto, il mercato del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore registra la vendita di oltre 50 milioni di bottiglie per un valore di circa 280 milioni di euro, Inoltre, si evidenzia una crescita molto rapida dell’e-commerce, che se ancora ridotta in termini assoluti, fa pensare a uno sviluppo importante del canale.

Il rapporto mette in risalto anche la dimensione economica collaterale dei flussi turistici, attratti dalle colline e dalle cantine della marca trevigiana, dove nel 2017 nei 15 comuni della Docg sono arrivati 150 mila visitatori (+10,6%), di cui 65 mila stranieri, per 350 mila notti trascorse in alberghi e B&B (+18,1%). L’area, dunque, è responsabile del 17,5% degli arrivi complessivi e del 15,3% delle presenze registrati in provincia di Treviso.

Il rapporto della vigilia del 50esimo anniversario dal riconoscimento della Denominazione (Doc dal 1969, Docg dal 2009) secondo il presidente del Consorzio, Innocente Nardi “ci inorgoglisce e conferma la nostra visione positiva del futuro”.

Il Prosecco è in ottima salute e le prospettive future sono rosee tenuto conto anche della crescita delle case spumantisti che che sono arrivate a 185, con l’aumento degli addetti del settore: +10% in vigneto, + 9% in cantina, +3% gli enologi a tempo pieno, +7% il personale amministrativo, e ben + 40% il personale dedicato all’export e considerato anche che tutto ciò avviene in uno scenario di ricambio generazionale che vede una forte partecipazione femminile, che corrisponde al 41% dei giovani che entrano nel settore”.

Conegliano 02 dicembre 2018

Fabrizio Sbardella

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