Una casa di Natale che tutti unisce.

E un luogo comune perfino scrivere che sia un luogo comune quello che si scrive, si dice, si fotografa e si documenta sul Natale. Il Natale di due persone nella loro casa, con un tetto sopra la testa, riscaldata, in una zona del centro, servita da un grande parcheggio, anche se in una zona un po’ trafficata, specie nelle ore di punta, sarebbe un Natale banale, se non fosse che la casa è composta da due cartoni appoggiati al muro, il tetto quello di un porticato, il riscaldamento proviene  da una grata  sul marciapiede, il centro di Busto Arsizio è a pochi passi e il grande parcheggio è quello dove solitamente posteggiano le auto i pendolari diretti a Milano, quanto al traffico tutti ci passano davanti per prendere il treno. L’indirizzo Stazione Ferrovie Nord Milano di Busto Arsizio. Due persone, una che è in Italia da 24 anni l’altra da più di una decina risiedono in questa abitazione, le foto parlano da sole. E’ una storia vecchia, già finita sui giornali e che ha già visto coinvolti tutti, dal Comune alle Forze dell’Ordine, pensiamo anche ai servizi sociali. Una storia di grave disagio da una parte e di degrado dall’altra. Forse “Qualcuno” li ha messi lì per qualche motivo, per ricordarci qualcosa. Lui sembra mussulmano, lei potrebbe essere ortodossa, noi siamo cristiani, si, a giudicare dalla foto di quanti c’erano il giorno prima al funerale di un grande fotografo, Giovanni  Garavaglia, che ha sempre fotografato Busto e la sua anima. O forse siamo solo apparenza. Non ce la faccio a portarli a casa, sono sporchi e puzzano speriamo che “Qualcuno” un giorno non mi presenti un rendiconto. Gli ho dato gli spiccioli che avevo in tasca e, per quanto possa valere gli auguri, di Varese Press.

Gianni Armiraglio

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