Uniti per L’Italia Associazione Nazionale, a difesa degli NCC ribadisce il danno del rientro in sede

La scrivente Associazione N.c.c. aderisce alle manifestazioni del 18/12 del comparto e propone  agli organi d’informazione l’analisi sulle ricadute pratiche che certe norme, se introdotte, arrecheranno, argomentando le assurde restrizioni che ci vogliono imporre con adeguati richiami alla quotidianità.

Non sarà più possibile prendere servizi in sede e/o altre rimesse. Si sarà costretti a vivere in garage. Bisognerà avere una sola sede legale, un’unica rimessa, lavorare in un solo comune. O in alternativa rimettere l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività N.c.c. ove non si ha la sede legale dell’azienda. Ognuno degli 8000 Comuni italiani potrà subordinare l’accesso di N.c.c. al proprio territorio ad una comunicazione preventiva e sarà legittimato a chiedere il pedaggio creando distorsione di mercato.  Paradossalmente si chiede. Obblighereste un ambulante ad aprire una sede in ogni luogo ove fa il mercato? Obblighereste Trenitalia a riaprire le biglietterie in ogni minuscola stazione esistente? Obblighereste un qualsiasi normalissimo cittadino ad avere garage sia dove abita che dove lavora?

Si continua ad enunciare solo le problematiche macroscopiche. Il N.c.c. potrà sostare a disposizione dell’utenza esclusivamente in rimessa. Si dovrà tornare alla rimessa del comune che ha rilasciato il titolo alla fine di ogni singolo servizio. Non si potrà prendere un cliente, tuo o di collega, in una zona dove se n’è appena lasciato un altro (anche e soprattutto nel caso si stia già rientrando in rimessa), con buona pace di coloro che a parole predicano il risparmio energetico e nei fatti lo disattendono. Paradossalmente si chiede. Obblighereste un medico in visita pazienti a rientrare nell’ambulatorio prima di ogni successiva visita? A non cambiare il programma in base a priorità che sopravvengono? Obblighereste i N.c.c. a rientrare in rimessa tra un servizio e l’altro, se al seguito di autorità di stato?

Si conclude. Si ritiene esaurienti e significative, ancorché non esaustive, le argomentazioni esposte, poiché basta veramente poco per capire, nel merito, i danni irreparabili, causati ad una molteplicità di soggetti oltre alle aziende N.c.c., quali lavoratori diretti, indiretti, indotto, l’intera società civile.

Roma-Milano, addì 17/12/18                                                     Il Direttivo di Uniti per l’Italia
Associazione Nazionale N.c.c.

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