Credito “light” per le piccole imprese e fiducia degli imprenditori in ribasso.

«I dati rilevano uno scollamento, particolarmente evidente sul nostro territorio, tra erogazione complessiva del credito alle aziende e finanziamenti effettivamente concessi alle Pmi con meno di venti occupati» evidenzia Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Imprese Varese.

Segno che, se un gap ancora permane nel recupero della fiducia rispetto ai livelli precrisi, è nelle realtà meno strutturate che si evidenzia in modo più acuto. Questo anche per le difficoltà delle piccole e piccolissime imprese a sostenere relazioni efficaci con il sistema bancario oltre che a causa della minore patrimonializzazione e della forte esposizione alle variazioni congiunturali o ad eventuali mancati pagamenti (crisi dei clienti, ritardi, fallimenti ecc.).

A parziale compensazione delle note dolenti, valga un dato: i finanziamenti concessi alle piccole imprese al 30 novembre 2018 (-3%) risultavano meno negativi rispetto all’anno precedente (-5) e, soprattutto, nel confronto con gli anni della grande crisi (picco di -10,1% nel novembre 2013).

Una evidenza rilevata anche nell’ambito di QuiCredito che, con i suoi 35mila clienti, rappresenta l’osservatorio privilegiato di Confartigianato Varese Artser sul credito: «Oggi maturare una adeguata cultura finanziaria, predisporre nel modo più corretto le domande di richiesta di credito (ma anche di contributi pubblici, ove disponibili), vantare un ranking adeguato e mantenere sotto controllo la propria situazione finanziaria sono i fattori che riteniamo imprescindibili per accedere al credito e, al contempo, negoziare le condizioni più favorevoli» prosegue Colombo. Senza contare che le garanzie (che possono sfiorare l’80%) rappresentano ancora oggi il punto di snodo per ammorbidire i cordoni delle borse degli istituti di credito.

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