Ferno e Lonate, scoperto chi abbandona i rifiuti

La vicenda della fototrappola usata per scovare gli incivili che abbandonano rifiuti dovunque, ha incuriosito tanti amministratori alle prese con lo stesso problema.

Il vantaggio della tecnologia utilizzata è che si occulta tra le piante e si utilizza da remoto dando la possibilità di inviare le immagini in tempo reale e quindi si possono inviare subito gli agenti sul posto, come spiega nell’intervista esclusiva il sindaco di Ferno, Filippo Gesualdi

La Polizia Locale ha fatto centro con l’uso della fototrappola come spiegano i sindaci dei due comuni coinvolti

Nadia Rosa che commenta così l’operazione svolta:

” La nostra amministrazione, insediatasi da pochi mesi a Lonate Pozzolo, ha tra gli obiettivi primari quello del contrasto al degrado del territorio.
Uno dei problemi più diffusi e più visibili è quello dell’abbandono dei rifiuti ai lati delle nostre strade o nei nostri boschi.
Il comune di Lonate Pozzolo ha un’estensione di quasi 30 kmq ed è il terzo territorio come estensione nella provincia di Varese e quindi è particolarmente difficile contrastare questo odioso e incivile fenomeno (sia abbandono di rifiuti domestici che abbandono di rifiuti ingombranti come mobilia o rifiuti edili, come abbiamo potuto personalmente rilevare anche durante la giornata di “Puliamo il mondo” dello scorso mese di settembre).

Per questo motivo, tra le altre cose, si è deciso di procedere con controlli effettuati tramite fototrappole da posizionare nei luoghi che sono risultati più colpiti dall’abbandono dei rifiuti, in modo da effettuare un monitoraggio continuo, giorno e notte.
In questo modo la nostra Polizia Locale ha potuto “catturare” e identificare dai dati dell’auto un cittadino che scaricava dalla propria auto dei sacchi di spazzatura.
Abbiamo deciso di diffondere il video per stigmatizzare questo gesto, che non rientra nei canoni di un comportamento rispettoso, etico e civile.

Questo tipo di controlli sono tuttora in corso e proseguono, anche in altri luoghi, per riuscire a cogliere sul fatto e sanzionare tutti coloro che adottano comportamenti non leciti.
Allo stesso modo continuano anche i pattugliamenti del territorio per altri tipi di controlli: verifica di chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane, verifica del corretto conferimento della spazzatura in maniera differenziata e così via.

L’auspicio è che la consapevolezza di non restare impuniti possa modificare i comportamenti di alcuni e che, in ogni caso, il rispetto dell’ambiente e un crescente senso civico si diffondano sempre più.

E’ importante anche sottolineare che questi comportamenti non sono solo odiosi dal punto di vista del rispetto dell’ambiente e del prossimo, ma sono anche antieconomici per tutta la collettività.
Il cittadino che carica in macchina la spazzatura per smaltirla nel bosco non ha alcun risparmio: oltre alla scomodità di non conferire il rifiuto sulla porta di casa (dove con il porta a porta verrebbe ritirata dagli operatori di SAP) non ha alcun risparmio in quanto comunque paga la TARI. Un comportamento praticamente privo di logica.

Inoltre il Comune in questo modo deve sostenere maggiori costi per la pulizia dei boschi e delle strade e così si ha una ricaduta su tutta la collettività: tutti riceviamo meno servizi dato che i soldi vengono spesi per la pulizia straordinaria che si è costretti a fare.”

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