Fsi-Usae: “Cani randagi aggrediscono al Policlinico. Soluzione? Al Comune spetta cattura e ricovero

All’Asp spetta curarli. Abbiamo chiesto l’intervento del Prefetto”

“Dopo le aggressioni di cani randagi all’interno del Policlinico, l’ultima avvenuta venerdì notte, vittima un infermiere rimasto bloccato, circondato dal branco e aggredito, adesso si deve correre ai ripari – dichiara Maurizio Cirignotta dirigente sindacale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei – ormai è una consuetudine, non un episodio isolato, il Policlinico è ormai diventato un hotel per i cani incutendo timore tra personale e utenti”.

“L’azienda Policlinico Vittorio Emanuele aveva segnalato al Comune e all’Asp di Catania la presenza dei cani randagi, ma nulla è cambiato – continua Cirignotta – abbiamo chiesto pertanto un urgentissimo intervento al Prefetto, decisivo per risolvere il problema, al Comune spetta il recupero dei randagi mettendo in campo gli accalappiacani e garantire con immediatezza il ricovero dei cani catturati, all’Asp invece, il compito di curarli.”

“La presenza di randagi è in netto contrasto con l’igiene e la sicurezza che ogni ospedale dovrebbe garantire ai propri pazienti e alle loro famiglie, in momenti delicati per la salute, pertanto chiediamo all’Asp di attivarsi con maggiore determinazione sul fronte della sterilizzazione che è ritenuta dagli esperti l’unica misura più efficace per contrastare il fenomeno del randagismo”.

“E se il terrore per i branchi di cani che si muovono in ospedale è un aspetto della medaglia, dall’altro, non bisogna dimenticare, c’è l’altra faccia: i cani randagi sono costretti ad una lotta continua e costante per sopravvivere. Una politica più attenta alla condizione dei randagi permetterebbe di eliminare, con un solo intervento, entrambi i problemi – conclude Cirignotta.

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