L’Occidente è in guerra con un nemico che non si vuole nominare.

Lancini, studio della collega Janice Atkinson, che ringrazio per avermi autorizzato, afferma:

” Il mio partito, la Lega, è da sempre schierato contro l’immigrazione non controllata e la politica delle frontiere aperte conseguita dall’Unione Europea. Il nostro Leader, Matteo Salvini, da sempre porta avanti con grande determinazione e successo questa dura lotta nel nostro paese, da troppi anni lacerato dal fenomeno migratorio dirompente, connesso ad un evidente aumento della criminalità. L’Italia sta finalmente conoscendo un periodo di svolta politica che sta cercando di portare ordine e dignità nella nostra società. Anche l’Europa dovrà cambiare. Dovrà necessariamente adeguarsi alle richieste dei Paesi Membri, che non sono più disposti a farsi carico delle conseguenze della sua politica irresponsabile in materia di migrazione “.

Il fenomeno della migrazione di massa incontrollata di questi anni ha dei risvolti negativi, pur senza voler generalizzare naturalmente.

I dati in possesso nostro sono preoccupanti e si tratta di dati ufficiali:

2017: 258 milioni migranti internazionali (ONU, IOM) 78 milioni di questi arrivati nell’UE (ONU, IOM) 54% della popolazione carceraria Austriaca risultata straniera (sale dal 18% nel 2016) 1.000 spose “jihadiste” tornano in Europa dalla Siria e dall’Iraq (Frontex) 50.000 numero stimato di jihadisti entrato in UE tramite la ‘crisi’ delle migrazioni (ONU) 5.000 jihadisti tornati a vivere nell’UE dopo aver viaggiato in Siria/Iraq 30.000 sulla lista di controllo del terrorismo del Regno Unito 90% dei terroristi di ispirazione religiosa noti alla polizia dell’UE 7.670 su nessuna lista di entrata attualmente identificata dalla Turchia Svezia capitale dello stupro del mondo occidentale 88% dei migranti intervistati ammette di essere “facilitato” (nel contrabbando).

Il fenomeno negativo della massa di persone sbarcate in maniera illegale e che girano nelle nostre strade sfruttate col lavoro nero e in attività illegali come lo spaccio di droga, se non viene tenuto sotto controllo seriamente, rischia di produrre effetti devastanti.

La nostra disoccupazione sopratutto giovanile, sommata alle condizioni di indigenza di diversi milioni di italiani, sommata agli immigrati irregolari rischia di far salire la tensione, e gli arresti di droga giornalieri che riguardano in prevalenza stranieri, sono la dimostrazione di che scelta di vita facciano una parte degli irregolari.

E’ preoccupante che in buona parte d’Europa non ci sia una presa di posizione decisa e ferma come emerge anche dalle dichiarazioni di GEROLF ANNEMANS: IL FOLLE TABÙ ( Membro del Parlamento Europeo, Belgio, Vlaams BelangVice Presidente ENF ): ” Per decenni, in Belgio e probabilmente in tutta l’Europa Occidentale, c’è stato un divieto scientifico nel parlare pubblicamente della relazione tra criminalità ed etnia. Ci sono pochi dati disponibili, o molto poco precisi, sui reati commessi da autori di origine straniera. Le statistiche sulla criminalità non menzionano il gruppo di popolazione a cui appartengono i responsabili. Per le stime dobbiamo fare affidamento su una ricerca scientifica limitata”.

C’era stata pure una” campagna diffamatoria contro la criminologa (Olandese) Marion Van San che, verso la fine del secolo scorso, ha condotto uno studio sulla delinquenza tra i giovani di origine straniera, che le era stato commissionato dall’allora Ministro della Giustizia Belga”.

I dati disponibili preoccupano anche dal punto di vista economico:” il volume dell’economia sommersa in alcuni quartieri della mia città natale, Anversa, è maggiore di quello dell’economia ufficiale. Il traffico locale di droga è controllato da specifici gruppi etnici”

Servono accordi seri tra gli stati di provenienza e quelli europei, perche’ ci siano archivi sui criminali, la soluzione? la prigione nel loro paese di origine.

I dati sono sul Belgio sono i seguenti:” Nel 2016, in totale, solo 1 criminale su 70 è stato espulso. Un esempio eclatante degli effetti della mancanza di una rigida politica di rimpatrio sono i detenuti Marocchini. Dei 1.095 Marocchini detenuti con status di residenti legali che si trovavano in una prigione Belga nel 2016, un totale complessivo di 0 (zero) sono stati espulsi – nonostante ci sia un accordo bilaterale con il Marocco che regola il rimpatrio”

Cosa avviene in Francia?

NICOLAS BAY, VICE PRESIDENTE DEL GRUPPO DELL’EUROPA DELLE NAZIONI E DELLE LIBERTÀ, afferma che dopo aver visitato il : ” centro penitenziario di Fresnes, la seconda prigione più grande della Francia, situato nella parte sud di Parigi. Il suo direttore mi ha detto che il 38% dei suoi detenuti sono stranieri”.

Ed emerge pure una forma di pudore” sinistroso”, o meglio di razzismo all’incontrario da parte politica e degli addetti alla comunicazione : ” preferiscono parlare di “disturbo mentale” o trovare alcune circostanze attenuanti o anche alcune scuse.

Bay ricorda alcuni precedenti storici: una prima ondata di attacchi Islamici nel 1995, a nome del GIA Algerino. Una seconda ondata è iniziata nel 2015, a nome degli Stati Islamici Iraq e Siria, oltre ai casi di Tolosa e Montauban del 2012: Ahmed Hanachi, Adel Kermiche e Abdel Malik Boukezzoula, con esempi che hanno riguardato una partecipazione numerosa di persone:” La morte di due adolescenti che hanno provato a nascondersi dalla polizia in una sottostazione elettrica, Zyed Benna e Bouna Traoré, settimane scatenate di violenza estrema con circa 9.000 veicoli bruciati”.

D’altra parte dell’oceano invece sono già in atto provvedimenti importanti: ” nel 2017, il Presidente Trump ha creato l’ ”Ufficio per le Vittime dell’Immigrazione Criminale (VOICE)” per riconoscere e sostenere i bisogni delle vittime di reati e delle loro famiglie, colpiti da crimini commessi da individui collegati al fenomeno migratorio”.

In Germania si e’ sempre cercato di non creare allarmismo minimizzandone i rischi senza cercare di approfondire tirando fuori dati indesiderati.

Nel 2010 si e’ cominciato a parlare della relazione tra ingressi clandestini d massa e criminalità creando e la Commissione ha creato dei Piani d’Azione sotto la responsabilità della DG Affari Interni (Direzione Generale della Commissione Europea per la Migrazione e gli Affari Interni), e L’Eurostat dovrebbe occuparsi dell’elaborazione delle statistiche.

In Inghilterra il ” politicamente corretto” di una certa classe politica, ha spinto, dopo tanti crimini a sfondo sessuale, ad etichettare gli extracomunitari come ” asiatici”…

Testi tratti dal sito internet: www.janiceatkinson.co.uk

Ringraziamenti Ágnes Kada, Policy Advisor nella Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni Ashley Sanborn e Arthur Van Angeren, Assistenti Parlamentari di Janice Atkinson

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