Sanità: assolto Poggiolini, il Re Mida della sanità

Sanità: assolto Poggiolini, il Re Mida della sanità
Sanità: assolto Poggiolini, il Re Mida della sanità

Il fatto non sussiste: dopo 20 anni il Tribunale di Napoli assolve Poggiolini e altri 8 imputati dall’accusa di aver causato decessi attraverso l’immissione sul mercato di farmaci emoderivati realizzati con sangue di dubbia provenienza.

La vicenda era cominciata a Trento e, tra alterne vicende, era stata in parte chiusa e in parte è arrivata fino a oggi, tra eccezioni e rinvii.
Il pubblico ministero Lucio Giugliano aveva chiesto l’assoluzione e non sono servite a niente le tesi delle parti civili, sostenute dagli avvocati Stefano Bertone ed Ermanno Zancla.
Le accuse di avere sottovalutato le misure di prevenzione che la comunità internazionale imponeva già in quegli anni e il fatto che, secondo il capo di imputazione, il Re Mida nella sua veste di direttore generale del servizio farmaceutico, avesse favorito le aziende Sclavo e Farmabiagini attraverso omissioni, agevolazioni, autorizzazioni non sono state considerate.
I farmaci in oggetto vennero prodotti e rimasero in commercio anche dopo che ci si rese conto della loro pericolosità per la comunità degli emofilici.
L’emofilia è una malattia di origine genetica che causa un difetto nella coagulazione del sangue e alcuni pazienti hanno contratto il virus Hiv (Aids) o diverse forme di epatite a causa di emoderivati che, invece, promettevano di fornire proprio il “fattore ottavo”, quello mancante in caso di emofilia.
Nel 2005 era caduta l’ipotesi di epidemia colposa e contestualmente l’imputazione era diventata omicidio colposo plurimo e lesioni aggravate, ma senza dare vita a nuove indagini.
Il giudice Luigi Palumbo ha pronunciato la sentenza dopo tre ore di camera di consiglio.
È stata una lunga parabola discendente quella del potente Re Mida, che prima di Mani pulite, era presidente della Commissione per i prodotti farmaceutici dell’allora Comunità economica europea, oltre che numero due della Commissione della Farmacopea italiana e che, secondo quanto accertato dal pool di Milano e dai giudici di Napoli, l’uomo che apparentemente conduceva uno stile di vita monacale, legatissimo alla moglie Pierr di Maria in realtà veniva pagato dalle case farmaceutiche per manipolare i prezzi delle medicine.
Per quelle vicende se la cavò con 4 anni e quattro mesi di reclusione e su quaranta episodi di corruzione ipotizzati dai pm, venti trovarono conferma al processo.
Con lui fu condannata anche la moglie, morta poi nel 2007 perché risultava essere lei a riscuotere i soldi dalle multinazionali del farmaco.
Solo di recente nei caveaux della Banca d’Italia furono ritrovati 26 milioni di euro che facevano parte del tesoro di Poggiolini una cifra di gran lunga superiore agli oltre 15 miliardi di lire che gli erano stati trovati su un conto svizzero intestato alla moglie all’epoca dell’arresto, senza dimenticare i lingotti d’oro, gioielli, dipinti e monete antiche e moderne (fra cui rubli d’oro e krugerrand sudafricani).

Sanità: assolto Poggiolini, il Re Mida della sanità
Sanità: assolto Poggiolini, il Re Mida della sanità

Nell’ottobre del 2015, durante un blitz, Poggiolini era stato identificato come uno dei 14 ospiti di una casa per riposo chiusa alla Storta, periferia nord della capitale, dai vigili, dalla polizia e dalla Asl tra abusi edilizi e e-mail anonime che segnalavano, specie di notte, urla provenienti da quella villetta di via del Casalino.
La casa era gestita da una donna con la figlia poi denunciate, era autorizzata ad ospitare 8 persone, ma ne accoglieva 14. Sei dormivano in un’unica stanza, un bagno era senza finestre, e nella struttura sono state trovate parecchie confezioni di sedativi.

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