VCO: Bastavano settemila euro per diventare italiani

VCO: Bastavano settemila euro per diventare italiani
VCO: Bastavano settemila euro per diventare italiani

Operazione Super Santos: emesse cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per un giro di false cittadinanze che ha riguardato 800 persone, bastavano tre giorni e settemila €uro per diventare cittadini italiani, arresti a Domo, Ornavasso e Meina

Tutto è partito da un esposto del sindaco di Macugnaga a cui poi si erano uniti altri sindaci per un curioso giro di richieste di residenza da parte di cittadini brasiliani che ha fatto scattare le indagini.
Gli inquirenti hanno disposto tutta una serie di intercettazioni e di appostamenti che hanno portato alle ordinanze di custodia cautelate nei confronti di nei confronti di Z.M., classe 1966, uomo, e F.M.T., classe 1963, donna, a Ornavasso. K.G.K, classe 1979, donna, e Q.W, classe 1978, uomo a Domodossola e a Meina D.M.C.M., classe 1996, uomo.
Durante le indagini è emersa anche la figura di un sacerdote della diocesi di Padova, G.E., classe 1961, sottoposto a obbligo di firma, che avrebbe falsificato un certificato di battesimo su richiesta del meinese, in cambio di poche decine di euro.
I brasiliani arrestati erano titolari di agenzie d’affari con sedi a Omegna, a Armeno, a Ornavasso e a Domodossola che nel corso degli anni avevano fatto ottenere la nazionalità italiana a 800 persone con il criterio dello Jure sanguinis presentando presunti certificati brasiliani che dimostravano la discendenza da avi italiani.
Le “agenzie d’affari” fornivano un servizio completo ai propri clienti che per soli settemila euro e tre giorni di attesa facevano ottenere la preziosissima certificazione.
Gli indagati provvedevano a tutto: accoglienza all’aeroporto di Malpensa, sistemazione in vari alloggi dislocati tra l’alto novarese e Vco, richiesta della residenza e successivamente della cittadinanza per arrivare infine all’ottenimento del passaporto.
Nel “pacchetto” erano comprese anche gite ed escursioni con foto e selfie per documentare sui social l’ottenimento dei passaporti.
Oltre alle 800 pratiche andate a buon fine per un controvalore di circa 5 milioni di €uro, ce ne erano altre 200 in corso d’opera, alcune aperte anche dopo l’inizio delle indagini e degli interrogatori della Polizia.
Tra coloro che avevano ottenuto la cittadinanza in questo modo c’era anche uno dei giovani calciatori del Chapecoense, morti nel disastro aereo del 2016 in Colombia, che figurava tra i residenti di Domodossola.
Ora scatterà automaticamente la revoca della cittadinanza italiana per tutti.

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