Piedimonte: è stata la mamma a strangolare Gabriel

Piedimonte: è  stata la mamma a strangolare Gabriel
Piedimonte: è stata la mamma a strangolare Gabriel

“Voleva tornare a casa dalla nonna, piangeva ed io gli ho stretto le mani attorno al collo e poi gli ho chiuso la bocca” è questo il drammatico racconto rilasciato agli inquirenti dalla madre del bimbo.

E’ stata la madre a uccidere Gabriel Antonio Faroleto, non c’è stato nessuna macchina pirata, nessun incidente.
Il bimbo di 30 mesi residente in contrada Volla a Piedimonte San Germano è morto in seguito ad un folle gesto di una donna fuori di senno.
Donatella Di Bona ha confessato nella notte di avere strangolato il figlio durante una passeggiata perché “Piangeva e voleva tornare a casa dalla nonna. Gli ho stretto il collo e chiuso la bocca” per farlo stare zitto”.
Per la donna è stato disposto l’arresto dal Magistrato Valentina Maisto, l’ipostesi di reato per la ventottenne è omicidio volontario.
I carabinieri della compagnia di Cassino e i colleghi del Reparto Operativo Provinciale di Frosinone coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo comandante provinciale e dal capitano Ivan Mastromanno sono arrivati velocemente alla verità che si nascondeva dietro alle prime confuse dichiarazioni.
La donna era caduta in tutta una serie di contradizioni e non c’erano elementi che potessero confermare l’incidente stradalee la relativa fuga dell’ipotetico pirata, pertanto è stata portata sul luogo dove raccontava fosse accaduto il fatto e cioè in un viottolo che non avrebbe consentito velocità elevate.
Di fronte alle contestazioni ha raccontato una seconda versione era che il bimbo lo aveva investito lei, in maniera accidentale facendo manovra con la sua auto, ma anche in questo caso sull’auto in questione non vi erano segni compatibili con il violento impatto raccontato.
Inoltre, la donna non sapeva dare spiegazioni in merito ai tanti graffi presenti sul collo e sul volto del bambino.
Donatella Di Bona negli ultimi tempi si era rivolte più volte sl pronto soccorso dell’ospedale di Cassino la mentando attacchi di panico e crisi d’ansia e l’ultima volta era stata pochi giorni prima e gli accertamenti avevano escluso eventuali patologie, ma i medici avevano espresso la necessità di un colloquio con uno psicologo
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo del povero bimbo e Donatella Di Bona è stata trasferita nel carcere femminile di Rebibbia.

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