Sudan: arrestato il presidente Omar Al Bashir

Sudan: arrestato il presidente Omar Al Bashir
arrestato il presidente Omar Al Bashir

Omar Hasan Ahmad Al Bashīr è un colonnello dell’esercito sudanese che aveva preso il potere nel 1989 con un incruento colpo di stato militare guidando un gruppo di ufficiali e ora, in seguito ad una rivolta di militari, è stato arrestato e si è dimesso come annunciato dal generale Awad Mohamed Ahmed Ibn Auf in un discorso in televisione.

I militari che hanno preso il potere in Sudan spodestando il dittatore che deteneva il potere da trenta anni hanno fatto sapere che il governo che gestirà il Paese nei prossimi due anni di transizione sarà “civile”:
Inoltre, la nuova autorità militare ha annunciato che l’ex dittatore non sarà estradato alla Corte penale internazionale che lo ricerca per il genocidio in Darfur, ma che l’ex-leader sarà processato in Sudan.
Le notizie sono state diffuse durante una conferenza stampa a Khartoum dal generale Omar Zein Abedeen, membro del consiglio militare che ha preso il potere ieri nel Paese africano.
I militari, dopo quattro mesi di massicce proteste popolari, sono entrati nella sede della tv di Stato, hanno circondato il palazzo presidenziale e assieme all’ex dittatore hanno arrestato anche tutti i membri del suo governo e diversi funzionari.
Per le strade di Khartoum una folla ha festeggiato la caduta del dittatore che per trenta anni ha governato con il pugno di ferro in seguito ad un incruento colpo di stato, riportando alla memoria quanto era avvenuto più o meno negli stessi giorni di aprile di 34 anni fa, quando fu lo stesso Al-Bashir a rovesciare il governo del primo ministro Sadiq al-Mahdi aprendo le prigioni e illudendo il paese per una ritrovata libertà.
Al-Bashir nel 204 negoziò la fine della Seconda Guerra Civile Sudanese, lunga e cruenta, concedendo una limitata autonomia al Sudan Meridionale, ma ha anche svolto un ruolo nel conflitto del Darfur e nel genocidio nei confronti della popolazione di origine non afro-araba causando la morte di un numero imprecisato di persone (tra 200 mila e 400 mila).
Il suo governo ha portato a violenti scontri tra le milizie Janjawid e gruppi di ribelli sotto forma di guerriglia nella regione del Darfur provocando più di 2,5 milioni di profughi.
Nel mese di luglio del 2008 Al Bashir è stato accusato dal procuratore della Corte Penale Internazionale Luis Moreno Ocampo di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nel Darfur e il tribunale, nel marzo del 2009, ha emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti per crimini di guerra e crimini contro l’umanità stabilendo che non vi erano prove sufficienti per perseguirlo per genocidio.
Nell’aprile del 2015 Al Bashir ha vinto le ennesime elezioni con il 94,5% dei voti in una tornata elettorale fortemente contestata dalle opposizioni.
Nel settembre dello stesso anno l’Alta Corte sudafricana ha ordinato l’arresto di Al Bashir sempre con l’accusa di genocidio e crimini di guerra relativi al conflitto in Darfur mentre questi si trovava in Sudafrica per partecipare al Summit della Unione Africana, ma il mandato non fu eseguito e il dittatore tornò in Sudan.

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