Fagnano Olona, Greta Galli e la sua mano robotica volano a Dublino

di Fausto Bossi

Avevamo già parlato tempo fa del giovane piccolo genio fagnanese Greta Galli con la promessa che avremmo seguito le evoluzioni delle sue creazioni e della sua splendida mano robotica autocostruita.

Ed ecco infatti come lei stessa ci racconta gli ultimi sensazionali sviluppi essendo appena tornata da una piacevole trasferta a Dublino.

<<Molti suppongono che le pubblicità sui social siano una rottura, ma non sempre sono cosi. Lo scorso ottobre stavo navigando tra i vari post di Facebook quando ad un tratto mi apparve una pubblicità chiamata “Coolest Project Italia”, incuriosita la aprii e trovai l’iscrizione per una gara di robotica e programmazione al Politecnico di Milano il 17 novembre successivo.

Presa dall’entusiasmo decisi subito di iscrivermi con il mio nuovo progetto e dopo qualche giorno fui accettata. Non sapevo cosa aspettarmi, quindi quando arrivò il grande giorno mi presentai al Politecnico con la mia mano e i miei genitori.

Iniziarono ad arrivare ragazzi e ragazze da tutta Italia seguiti dai loro tutor e da persone competenti nel settore con cui si preparavano da settimane per vincere quella gara, e in mezzo a tutti loro, c’ero io con un progetto creato per caso in un caldo pomeriggio di agosto.

Sembrava tutto surreale, ma la giornata passò in fretta e al momento delle premiazioni, non vinsi, ma arrivai seconda guadagnandomi un libro sulle ragazze che programmano, mentre per i primi c’era un viaggio a Dublino per l’internazionale.

Mi andò bene cosi, non pretendevo altro, dato che la mia mano era ancora agli inizi e sono partita dalla mia Fagnano Olona senza aspettative particolari, anzi, era già tanto essere lì.

Due giorni dopo fui ricontattata invece da uno dei volontari della gara, mi chiese se mi avrebbe fatto piacere partecipare lo stesso all’internazionale con la loro squadra in rappresentanza dell’Italia. Ovviamente non avevo alcun motivo per dubitare, non ci pensai due volte e accettai subito l’offerta.

Durante i mesi seguenti mi dedicai alla modifica completa della mia mano: divenne un braccio, integrai il quarto sensore in modo da avere tutte le dita indipendenti, migliorai il programma, collezionai articoli di giornale e di riviste sul mio progetto e senza nemmeno accorgermene arrivò il grande giorno.

L’ansia era tanta, non per la gara, ma per l’aeroporto… vi lascio solo immaginare la faccia del controllore per i bagagli a mano… ma riuscii a passare lo stesso e cosi sabato arrivai a Dublino con un solo obiettivo: partecipare all’internazionale.

Con una paura addosso non indifferente, cercai di distrarmi, cercando di capire se fossi io quella sbagliata in giro con il piumino, o fossero gli irlandesi in maniche corte e pantaloncini ad essere sbagliati.

Presi tutto e mi avvia all’RDS Main Hall, luogo dell’evento, mi diedero il cartoncino con il nome (Gretta Galli tra l’altro), la maglietta, e mi avvia alla mia postazione. Appesi il mio cartellone espositivo e tirai fuori la mia mano, la montai e andai a farmi un giro per il posto.

Eravamo più di 1.000 ragazzi da 22 stati diversi del mondo, c’erano progetti sensazionali e una gran voglia di vincere.

Nei primi venti minuti penso che mi fecero foto e video almeno una trentina di persone, ma dato che a breve avrei avuto l’intervista con la Openet, dovetti lasciare i miei attimi di fama.

Salii sul palco dell’innovator stage e iniziai a spiegare tutto il mio progetto, risposi alle domande dei giudici, e tornai alla mia postazione con un fiume di persone a chiedermi foto, a farmi complimenti o a chiedermi delucidazioni sul progetto. (https://drive.google.com/file/d/183iuzf6zKXXfIjyWQN8SJkx8tZzWYdmc/view?usp=sharing)

Tornai a posto e vennero li sempre più persone a vedere la mia mano, passò un ragazzo con una felpa Lego e mi fece varie domande.

Risposi e ringraziando se ne andò, poco più tardi tornò indietro insieme ad un volontario e mi si presentò come un dirigente della Lego di Boston e mi lasciò la sua minifigura personalizzata come biglietto da visita. Lascio a voi i commenti e la mia soddisfazione smisurata.

Era ormai arrivato il tempo dei giudici: mi fecero domande e se ne andarono soddisfatti. Intanto la giornata andò avanti.

Arrivarono due giornalisti, uno dell’Independent.ie e uno dello Xinhuanet.com ed entrambi mi chiesero foto e video, e quindi mi potete trovare anche su un giornale irlandese ( https://www.independent.ie/irish-news/watch-sensor-bins-solar-panels-and-floating-homes-techgenius-kids-invent-solutions-to-climate-change-38080908.html) e su uno cinese (http://www.xinhuanet.com/english/2019-05/06/c_138036307_4.htm).

Esperienza bellissima e a dir poco emozionante, tornai a casa soddisfatta di quello che era successo, con non so quante persone in tutto il mondo che hanno una foto insieme a me, e con la mia faccia su tutti i social network di Coolest Project, Coderdojo e Raspberry Pi.>>

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