Lombardia, rigenerazione urbana, cambiamento culturale importante

Discutere in Giunta la proposta di delibera sulla rigenerazione urbana entro un mese, per poi approvare il provvedimento in Consiglio regionale entro l’estate.

Tempi strettissimi e una road map serrata di presentazione e confronto con gli Enti locali, le associazioni di categoria e i portatori d’interesse, per il raggiungimento di un obiettivo primario, su cui Regione Lombardia ha investito dall’inizio della legislatura.

“Le linee guida della legge rappresentano la naturale continuazione del percorso, iniziato nella scorsa legislatura, della lotta al consumo di suolo, che porterà le città e i territori lombardi a essere più vivibili, accoglienti e senza zone di degrado sociale – ha detto l’assessore regionale al
Territorio e Protezione civile all’incontro ‘Rigenerazione urbana e territoriale’.

Ho cercato di portare avanti un’iniziativa il più condivisa possibile e di accogliere i suggerimenti scaturiti dal confronto con tutti gli interlocutori”.

“Recuperare l’esistente deve diventare più conveniente che costruire il nuovo, altrimenti la legge resterà solo un elenco di buoni intenti – ha sottolineato l’assessore.

L’obiettivo è quindi invertire la tendenza. Una parte della legge sarà immediatamente precettiva, poi cercheremo di tarare misure e incentivi sulla base delle necessità dei singoli territori.

Cogliere le tante differenze e usare elasticità, accogliendo le indicazioni e le proposte che ci arriveranno, sarà, in questo senso, fondamentale”.

“La legge sulla rigenerazione urbana non riguarda solo le aree dismesse – ha puntualizzato l’assessore – bensì tutto l’esistente, dalla singola ristrutturazione edilizia di un immobile, sino alla sua demolizione e ricostruzione.

Lasceremo sei mesi ai Comuni per adeguarsi e introdurremo degli incentivi al fine di favorirne al più presto l’adozione.

Ci aspettiamo un impatto significativo e un cambiamento culturale importante”.

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