Regione Lombardia sostiene la ricerca e stanzia 3 milioni

Regione Lombardia punta su mobilità sostenibile e biotecnologie. Lo fa grazie a due accordi, sottoscritti con l’Università degli Studi di Milano Bicocca e con il Politecnico di Milano, finanziati con tre milioni di euro, per la realizzazione di due progetti altamente innovativi: quello per individuare nuove molecole in grado di veicolare nanofarmaci in modo mirato, grazie a un’infrastruttura che diventi punto di riferimento anche a livello nazionale, e quello di un simulatore di guida dinamico, nell’ambito del più ampio progetto del PoliMi ‘MADE’, il Competence Center di rilievo nazionale sui temi dell’industria 4.0.

NUOVO PASSO AVANTI VERSO L’INNOVAZIONE – Il via libera ai due accordi di collaborazione è arrivato nella Giunta regionale su proposta della Direzione Regionale Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione.

Il contributo regionale deliberato per il progetto di una ‘Infrastruttura regionale lombarda – piattaforma di nanobiotecnologie (PNBT) per lo sviluppo di nanoparticelle ad attività biomedica’ è di un milione di euro, su un valore complessivo di due milioni.

Due i milioni stanziati invece per il progetto di ‘Simulator Room’ del Politecnico, rispetto a un valore complessivo di 5,3 milioni, a copertura di parte delle attività progettuali connesse alla sua realizzazione. Entrambi i contributi saranno erogati nel corso dell’anno ed entro il 2019.

“Queste collaborazioni rappresentano uno dei motori più importanti per valorizzare ricerca e innovazione al servizio del nostro territorio” ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese. “Questi accordi – ha aggiunto – rientrano nell’attuazione degli obiettivi che Regione Lombardia si è data per promuovere risposte puntuali ai bisogni delle persone con grande attenzione al trasferimento tecnologico, come motore della crescita economica del territorio”.

NUOVE NANOPARTICELLE, ULTIMA FRONTIERA DELLA RICERCA – La ricerca medica punta sempre più sulle nanoparticelle come vettori per il trasporto di farmaci, per la loro capacità unica di attraversare barriere biologiche e di essere indirizzate verso cellule o tessuti target specifici. Le nanoparticelle rappresentano una nuova frontiera tutta da esplorare nella diagnostica e terapia delle malattie.

Nonostante il numero di studi in materia sia già notevole, finora sono ancora poche le nanoparticelle già approvate in clinica. Per permettere che questi aggregati atomici o molecolari entrino nella pratica clinica convenzionale come nuovi sistemi di delivery migliorando le attuali terapie, o come agenti diagnostici innovativi, occorre una caratterizzazione dettagliata delle loro proprietà chimico-fisiche e biologiche, della loro efficacia terapeutica e dei potenziali rischi per la salute.

NUOVI METODI DIAGNOSTICI – “La realizzazione di un’infrastruttura di nanomedicina, grazie anche all’impegno di Regione Lombardia – ha commentato Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-Bicocca – porterà ad una ulteriore accelerazione del percorso che va dalla sperimentazione in laboratorio all’applicazione nell’uomo di nuovi metodi diagnostici e terapeutici di molte patologie”.

La Piattaforma di NanoBioTecnologie (PNBT) proposta dall’Università Bicocca punta allo sviluppo e al trasferimento tecnologico di nuovi nanofarmaci e sistemi diagnostici.

I VANTAGGI DEL SIMULATORE – Il simulatore del Politecnico si propone invece come luogo privilegiato di sperimentazioni in scala 1:1 per tutta una serie di innovazioni legate a Smart Mobility e mobilità sostenibile, in un’ottica di open innovation già attenta alle ricadute industriali. Riproduce in modo realistico l’abitacolo di un veicolo, e permette di visualizzare su un grande schermo panoramico la strada come se davvero si fosse alla guida. Riproduce suoni, comandi, movimenti a cui il conducente sarebbe sottoposto nella realtà, ma anche la connettività e gli effetti di componenti meccanici, elettrici, pneumatici, idraulici, elettronici e informatici che possono incidere sulle prestazioni del veicolo.

“I grandi laboratori, all’avanguardia e accessibili alle imprese, sono uno strumento indispensabile per fare ricerca e innovazione. È in questa direzione che investe il Politecnico di Milano ed è all’interno di questa politica che si inserisce il simulatore di guida, con il preciso obiettivo di favorire lo sviluppo del territorio lombardo” ha detto il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta.

I VEICOLI DEL FUTURO – Le aree di intervento riguarderanno le nuove tecnologie per i veicoli leggeri del futuro, l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale nei trasporti, così come i sistemi intelligenti di trasporto e di mobilità sostenibile, la sicurezza di persone e merci e, non ultime, le nuove opportunità offerte dalla mobilità connessa ed autonoma.

Molti i vantaggi che un simulatore dinamico di guida può portare sul territorio. Tra questi, la possibilità per le aziende del settore automotive – tra i più fiorenti in Lombardia – di dimostrare in ambiente sicuro e in modo concreto le potenzialità delle proprie innovazioni ai clienti prima di averle realizzate.

E ancora, la verifica dell’interazione fra utenti della strada e infrastrutture, prima che queste ultime siano costruite, con studi sulla sicurezza della guida per disabili o anziani; lo sviluppo in ottica Industria 4.0 di innovazioni della componentistica; l’interazione con altri Cluster, come Scienze della Vita, Smart Cities, Aerospazio e, per le ricadute sui processi, Fabbrica Intelligente.

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