Sumirago ricorda Enzo Siciliano con una mostra

INAUGURAZIONE SABATO 1 GIUGNO 2019 DALLE ORE 17.00

DOMENICA 2 GIUGNO 2019 DALLE 10.00 ALLE 12.00 E DALLE 14.00 ALLE 18.00 Per informazioni rivolgersi alla Biblioteca di Sumirago (VA) – Sig.ra Nicoletta Martarello biblioteca@comune.sumirago.va.it

Il Comune di Sumirago è lieto di presentare una mostra antologica dedicata a Enzo Siciliano, pittore milanese residente nel comune, scomparso lo scorso 29 gennaio. Le persone che gli sono state accanto hanno collaborato a questa mostra che vede esposte le sue opere più rappresentative.

Uomo colto e dall’animo ribelle, Enzo era nato a Milano nel luglio 1942 da una famiglia benestante. Negli anni sessanta aveva preso dimora nel quartiere di Brera, di fronte al Jamaica, lo storico caffè degli artisti. Dopo il diploma al liceo artistico, aveva deciso di iscriversi al corso di architettura dell’Accademia delle Belle Arti ed è proprio in questo contesto, nel cuore pulsante di avanguardie della metropoli, che è cominciata la sua formazione artistica e personale. Erano gli anni della Contestazione. Durante questo periodo di fervore anche Enzo partecipa attivamente alle manifestazioni, «era anarchico, Proudhon e Bakunin erano i suoi miti di allora» raccontava il fratello Gianluigi, prima di seguirlo, a poca distanza di tempo, verso la dimora ultraterrena.

È stato un testimone del fermento degli anni Settanta e Ottanta. Siciliano studia, si confronta e cresce a fianco dei grandi maestri milanesi che affollavano le aule dell’accademia, i caffè di corso Garibaldi e le osterie di via Brera. Testimone di una cultura e di un interesse ormai superato, attore di una realtà ormai desueta fatta di pittori, scultori, modelle, attrici, musicisti e poeti. Siciliano ha assorbito l’aria di Brera, ha coltivato senza indugio le sue idee e ha condotto una ricerca artistica libera e sincera, votata alla rappresentazione del reale tradotto da una grande modernità di linguaggio. È in questo contesto che ha conosciuto diversi artisti di fama internazionale con cui ha anche stretto importanti collaborazioni, si ricordano su tutti Piero Manzoni, Luca e Roberto Crippa e Julio Paz.

Dopo un primo travagliato matrimonio dalla durata di pochi mesi, aveva finalmente conosciuto la donna della sua vita, la sua musa. Elena Parsenziani, di undici anni maggiore, come lui milanese di origine ma con un percorso differente: dopo essersi laureata in Economia e Commercio alla Bocconi, aveva intrapreso la carriera da insegnante.

Giunti a Sumirago nel 1977, la loro unione era percepita come scandalosa quando ancora il ruolo di professoressa godeva di prestigio e autorità fuori discussione. «Le nostre posizioni vicine alla sinistra extraparlamentare facevano paura in una realtà così chiusa» a detta sempre del fratello Gianluigi, ma nonostante i pregiudizi iniziali la famiglia è poi riuscita a integrarsi nella comunità mantenendo sempre un profilo schivo e riservato.

La Cascina “Al Praso” di Caidate era diventata punto di riferimento di artisti milanesi e Enzo con l’apporto di Croci della storica cartoleria varesina aveva fondato l’Associazione che nel cortile e negli antichi ambienti delle stalle organizzava festival di poesia e mostre d’arte.

Enzo era un artista dai molteplici interessi, un abile incisore nonché un raffinato intellettuale. Durante i primi anni della sua carriera aveva spaziato tra molte tecniche sperimentando il design, la pittura, le incisioni e le grafiche. La sua naturale attrazione verso l’umanità marginale e disagiata lo aveva portato a focalizzarsi sui sofferenti e sugli afflitti, forse mosso da un tormento che lo animava nel profondo. I suoi soggetti prediletti, sempre resi con grande naturalezza e autenticità, erano uomini e donne fragili ritratti in momenti di disperazione, ma anche grandi poeti, letterati, musicisti e cantautori contemporanei o del passato.

Una delle ultime esposizioni fu realizzata a Daverio grazie alla collaborazione con Alberto Tognola, Raffaella Silbernagl, Mario Manduzio, Laura Orlandi e Lara Treppiede Nella moderna sede della Palazzina della cultura, si trovava un nucleo di lavori su carta dedicata al ciclo dei “Ribelli”. Sono i poeti, i letterati, i musicisti, gli scrittori e gli artisti che hanno sviluppato il loro talento scegliendo di vivere una vita al di fuori del comune. Grandi uomini che sono passati alla storia come geni irriverenti capaci di smuovere gli animi delle persone.

La mostra proseguiva alla Undergallery, la galleria gestita da Raffaella Silbernagl, con una serie di opere accomunate dalla prevalenza dei toni scuri. “Il senso del nero” raccoglieva una ventina di lavori tra opere ad olio su tela e cartoni dipinti. Una ricerca intima e sofferta condotta da Siciliano a partire dagli anni Settanta e rinnovata in tempi recenti, abile artigiano che ha saputo maneggiare con maestria l’arte grafica e che ha ottenuto notevoli risultati anche nella pittura.

Note biografiche: Enzo Siciliano nasce a Milano nel 1942, frequenta il Liceo Artistico di Brera quindi la facoltà di architettura. Già nel 1960 inizia l’attività espositiva poi ha una parentesi lavorativa come grafico e designer. Riprende la pittura nel 1970 e dal 1972 inizia una serie di presenze in mostre e manifestazioni in Italia e all’estero, da Milano a Modena, Verona, Varese, Parigi e Lugano. La grafica prevale sulla pittura dal 1985 quando inizia a collaborare con vari editori in Francia, Italia e Svizzera. Le sue opere grafiche sono pubblicate su libri di poesia, enciclopedie.

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