Magnago, Saraceno si toglie la vita in carcere. Condannato per avere ucciso la fidanzata

E’ successo nel carcere di Rossano, in provincia di Cosenza, dove Arturo Saraceno era stato portato dopo i due anni trascorsi a Busto Arsizio a seguito della condanna per avere ucciso l’ex fidanzata Deborah Fuso, la 25enne di Lonate Pozzolo, il 17 maggio 2016 nella casa di Magnago.

Il 36enne aveva richiesto il trasferimento per poter ricevere le visite dei suoi familiari, residenti in Calabria, anche se era sempre ricoverato in infermeria a causa delle condizioni psicofisiche che destavano preoccupazione.

L’uomo si è impiccato in bagno con la cintura dell’accappatoio. Lo ha confermato il suo avvocato, Daniele Galati, il quale ha dichiarato di voler “far luce sull’accaduto, dato che avrebbe dovuto essere piantonato a causa dei pregressi tentativi di suicidio”.

Il fatto era sucesso nella primavera del 2016, secondo quanto emerso dalle indagini, vi erano stati alcuni dissidi legati al rapporto della giovanissima con la famiglia del fidanzato, che avrebbero minato il loro legame affettivo. Deborah e Arturo si erano incontrati per un nuovo chiarimento, nella mansarda di Magnago dove avevano convissuto felicemente a lungo.

Nel pomeriggio di quel 17 maggio, insieme a loro c’era anche la madre di Saraceno che, però, ad un certo punto li aveva lasciati soli. Tra i due fidanzati era scoppiata una lite, culminata nell’accoltellamento della ragazza. Anche Saraceno era stato raggiunto da un fendente ad un braccio.

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