Amici della Badia di San Gemolo a Ganna

Intervista con il presidente dell’associazione che si dedica alla Badia di Ganna, uno dei monumenti simbolo della Provincia di Varese, sulla via Francisca del Lucomagno.

Badia di San Gemolo a Ganna

L’ Associazione degli Amici della Badia di San Gemolo in Ganna ha negli anni portato avanti il proprio impegno non solo di rinascita e restauro del celebre e antico monumento di Ganna, ma anche la sua vocazione di centro culturale, con particolare riguardo alle attività presenti sul territorio. Con il presidente dell’associazione, Paolo Zanzi, abbiamo fatto il punto sulla situazione. Oltre a promuovere la valorizzazione e la conoscenza della Badia e del suo territorio con studi, incontri, convegni e manifestazioni di richiamo turistico-culturale, la Badia è il luogo ideale per momenti di riflessione, per far rinascere la vita spirituale e il ruolo comunitario del Monumento Benedettino. “Coadiuvare la progettazione e la realizzazione della ricomposizione, della ristrutturazione e restauro del complesso abbaziale in coerenza con la sua storia fruttuariense.(1)” è del resto uno degli scopi dell’Associazione e ci piacerebbe immaginare (n.d.r.) che anche qui, come in altri paese europei, certamente più evoluti del nostro per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e turistico, fosse possibile realizzare un polo attrattivo di portata internazionale. Oltretutto la Badia è posta proprio sulla Via Francisca del Lucomagno che va da Costanza a Pavia, per poi collegarsi alla via Franchigena che portava i pellegrini a Roma. In provincia di Varese la Via Francisca del Lucomagno percorre ben 52 chilometri passando da Ponte Tresa, Ganna, Varese, Castiglione Olona, Cairate e Castellanza e la Badia di Ganna, vicina al confine svizzero, potrebbe essere una delle tappe più importanti dello sviluppo turistico di questo cammino. E’ fin troppo scontato fare un paragone con il Cammino di Santiago nel nord della Spagna e con quale sia stato l’apporto turistico, 40.665 pellegrini cha hanno compiuto il Cammino, cui vanno però aggiunti i turisti normali che non percorrono il cammino o lo percorrono in parte. Se pensiamo che dall’anno santo del 2010 i pellegrini sono più raddoppiati è facile capire dove il Governo Spagnolo e gli enti turistici spagnoli abbiano investito.

(1) fruttuariense: perché affiliata alla potente abbazia benedettina di Fruttuaria in Piemonte.

Ganni Armiraglio

Paolo Zanzi – Presidente Associazione Amici della Badia di San Gemolo

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