Piantone di Via Veratti a Varese.
Presidente della Provincia di Varese
Sindaco del Comune di Varese
Assessore alla Tutela ambientale del Comune di Varese
Dirigente Ufficio scolastico territoriale di Varese
Oggetto: Piantone di Via Veratti a Varese.
Carissimi,
notiamo come l’abbattimento di quest’albero abbia fatto nascere un dibattito in città al riguardo delle modalità attraverso cui poter valorizzare il suo tronco che certamente costituiva un valore per la città che l’ha ospitato e per tutti i suoi cittadini che lo riconoscevano e provavano un sentimento quasi figliale per lui. Abbiamo anche letto delle iniziative dell’assessore alla tutela ambientale che (come emergeva ieri sul quotidiano locale della città) ha affidato parte del tronco ad artisti che avevano capacità e maestria (almeno lo speriamo).
Noi non abbiamo dubbi in merito al futuro che dobbiamo garantire al piantone. Incertezze che non ci mancavano neppure quando è stato tagliato il castagno di Piazzale Montanari (del quale era stata calcolata l’età risalente ai tempi in cui viveva a Napoleone Bonaparte). Nella città giardino dobbiamo valorizzare il verde molto antico di dignità museale perché, possa essere conservato e fatto oggetto di studio all’interno delle scuole.
Questo verde non può essere considerato come un rifiuto qualsiasi.
Ci ribelliamo di fronte a questo modo di vedere la natura ed il paesaggio che si e verificato proprio riguardo il castagno di Piazzale Montanari.
Le scuole, con il relativo corpo di allievi e docenti, non conoscono il patrimonio verde di cui ha fortuna di disporre la città in cui albergano. Deve essere chiaro al provveditore agli studi che i giovani varesini per poter difendere il loro patrimonio verde, prima di tutto devono conoscerlo.
Quale proposta avanziamo?
Chiediamo che urgentemente il comune abbia a conservare il tronco dell’antico piantone che non deve essere, come quello del castagno, consegnato alla Nettezza Urbana.
Il sindaco deve interessare di ciò il Magnifico Rettore dell’Università dell’Insubria nonché i privati di tutti gli ordini professionali.
Questo, potrà esser posto in uno spazio che potrebbe essere individuato nell’area stazioni in un luogo facilmente accessibile. Dovrebbe, quindi, essere oggetto di una visita di tutte le scolaresche varesine di ogni ordine e grado. Gli universitari potranno compiere studi scientifici su vari aspetti di ciò che rimane della pianta. Gli studenti delle scuole elementari, medie e licei potranno essere chiamati a svolgere una prova, innovativa che possa dare risalto a Varese e alla sua area. Si potrebbe organizzare una competizione letteraria, chiaramente diversa per classi e tipologie di scuole consistente in un tema sul verde varesino. Potrà essere costituita una Commissione di valutazione costituita da professori delle scuole varesine e da tecnici fitopatologi dei comuni varesini. I diversi vincitori potranno essere premiati con differenti opere di artisti varesini.
Ciascun vincitore porterà nella scuola di appartenenza un ulteriore premio che verrà conservato dalla stessa .
La Competizione sarà almeno biennale .
I giovani potranno essere così i primi illustratori del verde varesino ai turisti.
La Provincia di Varese potrebbe fare una mostra fotografica – schede tecniche comprese-di tutti gli alberi della provincia censiti ovvero segnalati dai Comuni come alberi monumentali. Non ci si fermi a pronunciar il solito adagio ‘Non ci sono soldi’. Anche i privati potranno trovare pieno l’interesse a partecipare ad una simile iniziativa dell’ente pubblico. L’Associazione che scrive sarebbe certamente felice di poter fare la sua parte in una simile iniziativa certamente vincente ed esportabile in tutto il mondo.
Il Comune di Varese non ha mai risposto alle nostre lettere che erano state spedite alla passata amministrazione comunale ma anche alla presente amministrazione che non ci ha risposto. Avevamo chiesto che la commissione ambiente del Comune di Varese trattasse il problema cosi da non venir dimenticato.
Invece no. Del tronco del castagno non si sa più nulla. Speriamo che ciò non accada con il piantone.
Il magnifico, ripetiamo assolutamente eccezionale tronco, più che da considerarsi come un rifiuto e quindi, essere buttato via, deve continuare a svolgere ruolo attivo per il futuro della città che deve essere capace di sfruttarlo.
Distinti saluti
ll Presidente
Arturo Bortoluzzi