Guerra tra Busto Arsizio e Varese per il cappuccino

La macchina che personalizza i cappuccini

Oggetto della discordia a chi spetta il primo cappuccino personalizzato della Provincia.

La vicenda ha avuto inizio quando Ermanno Bandera, titolare del bar-pasticceria “Come una volta” vede sull’emittente televisiva locale, Rete 55, l’attribuzione del primo cappuccino personalizzato della zona ad un bar di Varese. In pratica si tratta di un disegno riportato sopra la schiuma del cappuccino. “Eh, no che non ci sto – pensa il signor Ermanno – “il primo cappuccino personalizzato lo abbiamo fatto a Busto Arsizio, al mio bar il ‘Come una volta’, più di un anno fa” ci tiene a ribadire, con tanto di lettera, a cui risponde addirittura il direttore di Rete 55, Matteo Inzaghi. “Abbiamo questa macchina per fare i cappuccini personalizzati da più di un anno e se guarda fuori ed alle piscine Manara c’è anche uno striscione che ritrae mia moglie, Maria, con il suo volto sulla schiuma del cappuccino.” Invece i due cappuccini sul banco del bar hanno uno un occhio di donna stilizzato, l’altro il nome del bar. Ma le personalizzazioni sono molteplici oltre al proprio ritratto, fotografia immediata e immagine in diretta sul, anzi nel cappuccino, si può stampare dai messaggi di amore agli auguri di compleanno, dai pupazzetti per i più piccoli alla rappresentazione del Duomo di Milano, passando per quadri di pittori famosi, per i nostalgici profilo del Duce e, per par condicio, busto di Stalin a far contenti i compagni, chi più ne ha più ne disegni. L’immagine si forma sopra la schiuma del cappuccino, in pratica grazie ad una stampante che al posto dell’inchiostro spruzza una polvere alimentare di caffà¨, quindi perfettamente atossica e sicura. E’ vero che prima di tutto viene la qualità  del cappuccino, ma i clienti sembrano anche apprezzarne la personalizzazione. Resta comunque da chiarire a chi andrà  il riconoscimento del primo cappuccino personalizzato del Varesotto, la competizione è iniziata,. non so cosa ci riserverà  il futuro. “E se ci mettessimo un fascio luminoso, come quello di Batman, che dalla tazzina proietta l’immagine sul soffitto, beh Ermanno ti sembra una buona idea?” La risposta è stata censurata dal direttore.

Gianni Armiraglio

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