ABOLIZIONE DEI PAGAMENTI IN CONTANTI

Cosa pretendere dal governo in carica.

di Angelo Siri

Il governo e i parlamentari sembra non si accorgano che i costi che le banche addebitano ai correntisti sono inaccettabili, specialmente per i conti correnti online dove si tratta di un semplice click.

Da anni è noto che le banche non fanno le banche visto che non finanziano i cittadini che presentano dei semplici progetti e, quando li finanziano, i costi sono altissimi mentre, al contrario i tassi di interesse per i loro correntisti sono a ZERO o quasi ZERO. Negli ultimi tempi hanno aumentato in modo esponenziale i costi per le carte di credito, per le carte prepagate e a carico dei commercianti che le accettano per pagamento al posto dei contanti.

Continua a girare la notizia che il Governo ha varato o sta varando o pensa di varare una tassa sui contanti con la scusa di impedire il riciclaggio del denaro sporco ma è soloun’€™operazione utile alle banche perchè:

  • vediamo che proliferano i negozi COMPRO e VENDO ORO ma non vengono chiusi e/o obbligati a registrazioni delle operazioni online come per la fatturazione elettronica, infatti, li troviamo in ogni luogo e registrano ancora sul cartaceo;
  • non vediamo incrociare i dati dei 49 milioni di veicoli per individuare facilmente chi possiede più di un veicolo (proliferano i prestanome e in alcuni casi hanno scoperto che un povero, degente in casa di cura, aveva intestato decine di veicoli) e nella denuncia dei redditi non esiste oppure dichiara cifre irrisorie oppure fruisce di riduzioni (paga meno per i servizi o sale nelle graduatorie per ricevere sovvenzioni pubbliche) e/o di sovvenzioni (integrazioni per far fronte all’€™affitto e via dicendo) a livello comunale oppure appare con pubblicità  costose televisive (maghi, chiromanti, vendite di oggetti preziosi, pseudo terapisti e via dicendo).

Ogni Governo dichiara sempre la lotta all’€™evasione ma non abbassa le tasse a chi produce ricchezza, non aumenta l’€™organico della Guardia di Finanza, non assegna alle Forze dell’€™ordine quanto viene confiscato in modo da renderle più efficienti e meglio retribuite.

A tutti il diritto-dovere di inviare mail al Governo e ai parlamentari per cambiare subito questa situazione:

  1. creando una Banca Nazionale che consenta l’€™utilizzo delle carte di credito, carte prepagate e POS a costo zero e, nel frattempo, sollecitare le banche a ridurre drasticamente i costi a carico dei correntisti;
  2. vendere BOT e CCT ai cittadini come una volta uscendo dalla morsa fatale dei BTP che ci impediscono di sanare il debito pubblico;
  3. obbligando i 7.914 comuni a inviare giornalmente al Ministero delle Finanze i dati dei vivi e dei morti, i dati di chi fruisce facilitazioni e o soldi per motivi di reddito, i dati di chi ottiene l’€™autorizzazione per eventi e spettacoli di qualsiasi genere in fabbricati e/o suolo pubblico. La privacy deve riguardare unicamente i dati inerenti gli orientamenti religiosi, politici, sessuali, di spesa e dei dati sanitari ma non deve e non può essere utilizzata per nascondere ai cittadini chi fruisce dell’€™uso del suo territorio e delle sue risorse e di come chi è stato eletto ad amministrare un territorio ne dispone a favore dei privati;
  4. indicare come priorità  alla Guardia di Finanza incrociare i dati dei proprietari di veicoli con facilitazioni e o soldi per motivi di reddito;
  5. assegnare alle Forze dell’€™ordine quanto viene confiscato in modo da renderle più efficienti e meglio retribuite senza gravare sulla spesa pubblica;
  6. obbligare i negozi COMPRO e VENDO ORO, per qualsiasi cifra, a registrare online al Ministero delle Finanze le operazioni allegando il file delle foto degli oggetti comprati e/o venduti e dei documenti di riconoscimento presentati dai venditori e/o compratori;
  7. obbligare che le macchine per il gioco abbiamo un software per scaricare in diretta al Ministero delle Finanze i dati degli incassi, dei pagamenti dei premi sotto ogni forma e che per accedere al gioco sia necessario inserire la tessera sanitaria quale documento di riconoscimento e abilitazione al gioco.
  8. Obbligare i gestori delle televisioni che ospitano pubblicità  tipo maghi, chiromanti, vendite di oggetti preziosi, pseudo terapisti e via dicendo, a comunicare i dati dei contratti in diretta al Ministero delle Finanze.

Essendo evidente che le contabilizzazioni sono tutte a livello informatico, chi emette una carta di credito i relativi oneri di emissione e gestione se li vede ripagati abbondantemente dai depositi bancari che, nella maggior parte dei casi, r sono a tasso ZERO.

Per quanto sopra, sempre prima, il Governo deve spiegare ai cittadini, in televisione alle ore 19 e a reti unificate, come sia ancora possibile:

  • per le banche aggirare le normative per milioni di euro e farla franca, come ci hanno illustrato i giornalisti di Report;
  • un imprenditore, vedi sempre Report su Sesto San Giovanni, riesca a creare un ‘€œnero’€ di milioni.

A proposito dei pagamenti in contanti un altro aspetto che riguarda in particolare chi gestisce il servizio pubblico e che danneggia il cittadino. Infatti, è inaccettabile che a un cittadino sia rifiutato il pagamento con monete aventi corso legale, quindi, vessato obbligandolo a perdere tempo e denaro per effettuare un pagamento che può per legge fare in contanti. Sono insulse le giustificazioni inerenti le difficoltà  per la gestione dei contanti, anzi, dimostrano solo che chi è pagato per organizzare i servizi non è in grado o non vuole farlo. e questo perchè a fronte di cifre poco consistenti si carica il cittadino di costi che ingrassano le banche e/o le Poste Italiane SpA nonchè obbligano i cittadini a perdere prezioso tempo per fare la fila in una banca e/o in un’€™agenzia delle Poste Italiane SpA. In uno Stato civile il cittadino deve poter pagare in contanti qualsiasi cifra visti i prezzi di beni e servizi, l’€™obbligo alla fatturazione elettronica, le registrazioni dei contratti di compravendita.

Visto che ancora oggi vige l’articolo 693 del Codice Penale, LIBRO TERZO – Delle contravvenzioni in particolare, Titolo I – Delle contravvenzioni di polizia, Capo I – Delle contravvenzioni concernenti la polizia di sicurezza, Sezione III – Delle contravvenzioni concernenti la prevenzione di talune specie di reati dove recita ‘€œChiunque rifiuta di ricevere monete aventi corso legale nello Stato è punito con la sanzione amministrativa fino a 30 euro’€ nel caso di rifiuto di ricevere in pagamento di contanti, chiamare il 112 per far intervenire l’organo accertatore (Carabinieri o Polizia di Stato o Guardia di Finanza) facendo elevare il conseguente verbale.

Articolo di Giuseppe D’Orta, Responsabile Aduc per la tutela del risparmio

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

http://www.aduc.it

Ufficio stampa 055 290606 ‘€“ ufficiostampa@aduc.it

https://www.aduc.it/articolo/pagamenti+contanti+non+ammessi+negli+uffici_29121.php. Pagamenti in contanti vietati negli uffici pubblici: come complicare la vita ai cittadini

Firenze, 4 Febbraio 2019. Da più parti d’Italia ci giungono segnalazioni riguardo enti pubblici che non accettano più pagamenti in contanti presso i propri sportelli. Ad esempio, da un anno a questa parte l’Azienda Sanitaria della Provincia di Cuneo rifiuta il pagamento in contanti per visite e analisi, con grosso disagio per molte persone -soprattutto anziani e malati- costrette successivamente a recarsi in farmacia per pagare il dovuto con anche l’aggiunta di 1,50 euro. Nel caso di una Asl, una risposta plausibile è che la gestione dei pagamenti sia stata affidata ad un soggetto esterno tramite servizio di supporto specialistico, ossia un servizio erogato sulla base della specializzazione e della competenza nel supportare l’ente in uno specifico ambito di attività . La gestione del servizio cassa per contanti è molto onerosa, essendo esposta a possibili furti e malversazioni, per non parlare degli oneri relativi al conteggio e al trasporto della valuta. Si provocano però disagi alla cittadinanza, specie la più debole, sotto forma di maggiori adempimenti e costi. Aspetti che andrebbero attentamente valutati prima di prendere certe decisioni. Ancora meno comprensibile è che dallo scorso 1 gennaio non è ammesso il pagamento in contanti dei servizi agli sportelli anagrafici municipali di Roma Capitale, dove ora si accettano esclusivamente carte di credito, bancomat o sistema PagoPA, con relative commissioni. In alternativa è possibile pagare sul sito internet di Roma Capitale oppure attraverso il servizio CBill se offerto dalla propria banca. Ancora, tramite i Prestatori di Servizio di Pagamenti riconosciuti (Sisal, Lottomatica, Banche PA, ecc.). Infine, presso gli Uffici Postali, oppure online su poste.it. Il tutto con corollario di inserimento del numero di conto e di codici assortiti relativi alla propria pratica. “Queste modalità  di pagamento -si legge nel comunicato- più semplici, sicure e trasparenti, consentono al cittadino di corrispondere gli importi dovuti ottenendo ricevuta del pagamento effettuato da presentare agli sportelli per usufruire dei servizi richiesti”. Siamo anche d’accordo sul concetto, ma perchè obbligare i cittadini ad avvalersi di alternative meno pratiche e anche più costose? I cittadini, ricordiamo, di uno dei paesi meno bancarizzati d’Europa, peggio ancora riguardo i pagamenti digitali. Ancora di più considerando gli importi davvero esigui pagati agli sportelli dell’anagrafe e consistenti in pochi euro, spesso solo alcune decine di centesimi. Anche in questo caso pensiamo agli anziani, oltre che agli stranieri. Non vogliamo arrivare a scomodare l’art. 693 del Codice Penale che punisce chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato o peggio ancora l’interruzione di pubblico servizio, ed anzi forse esistono anche i supporti giuridici per certe decisioni, ma invitare gli amministratori dei servizi ad utilizzare il buon senso, quello sì.

Inoltre, vale ricordare che chi viaggia all’€™estero parte con il contante, magari con pezzi da 500 euro per il minore ingombro, oltre che con la carta di credito. Questo perchè, se rubano il contante uno ha sempre a disposizione la carta di credito mentre, se ti rubano la carta di credito, hai sempre a disposizione il contante.

Siamo tutti d’€™accordo che eliminare la moneta sarebbe un passo avanti ma, per non essere fregati a vantaggio esclusivo delle banche o altri istituti, un Governo PRIMA di emanare norme per eliminare o ridurre l’€™utilizzo della moneta deve GARANTIRE al cittadino:

  1. l’€™immediato e totale riaccredito delle somme sottratte in modo fraudolento dagli hacker che operano in via telematica;
  2. in caso di smarrimento e/o sottrazione della carta, il gestore della stessa deve avere l’€™obbligo di consegnare entro 24 ore al cliente, all’€™indirizzo che gli segnala, una nuova carta e a costo zero;
  3. tutte le operazioni con la carta devono essere gratuite e nessun costo fisso e/o di emissione perchè ormai l’€™interesse nei conti correnti è quasi sempre a ZERO;
  4. la gratuità  dell’€™accredito al destinatario del pagamento;
  5. in caso di non utilizzo per oltre 2 anni e per importi che non superano i 2.000,00 euro, il denaro deve essere trasferito dal gestore della carta allo Stato che attiverà  la ricerca della persona e/o di un parente per la restituzione dell’€™importo rimasto, tolte le spese reali per la ricerca.

Se un Governo non attiva quanto sopra siamo sempre alla propaganda, trasformando di fatto in sudditi i cittadini e vessandoli con le tasse.

A tutti il diritto dovere di intervenire scrivendo una mail ai parlamentari che hanno eletto nelle ultime elezioni nonchè diffondendo il presente articolo.

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