LOMBARDIA, ALTA TENSIONE NELLE CARCERI: AGGREDITI POLIZIOTTI A BUSTO ARSIZIO
LOMBARDIA, ALTA TENSIONE NELLE CARCERI: AGGREDITI POLIZIOTTI A BUSTO ARSIZIO, DETENUTO TENTA DI EVADERE DALL’OSPEDALE DI CREMONA
Alta tensione, oggi, in LOMBARDIA per due gravi eventi che hanno visto coinvolti detenuti di BUSTO ARSIZIO e CREMONA. A darne notizia è ALFONSO GRECO, Segretario regionale per la LOMBARDIA del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: ‘La situazione nelle carceri lombarde è esplosiva. E’ notizia di questa mattina un evento critico accaduto presso la casa circondariale di Busto Arsizio. Un detenuto italiano di circa 45 anni, soggetto altamente psichiatrico ristretto in Sezione con video sorveglianza 24 ore su 24 per reato di stalking, ha aggredito per futili motivi tre colleghi tra cui il preposto di Polizia penitenziaria a cui aveva chiesto udienza. E’ stato immediato l’ausilio di altri colleghi intervenuti per contenere il soggetto e ripristinare l ordine e la sicurezza nella Sezione. Due dei tre poliziotti aggrediti sono stati accompagnati presso il nosocomio cittadino e dimessi con prognosi di 10 gg e 15 gg mentre il terzo, più grave, è ancora in Pronto soccorso, dove è stato trasportato a mezzo ambulanza’.
Altreattanto grave la tentata evasione accaduta in mattinata dall’Ospedale di Cremona.
Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE: ‘Un detenuto marocchino di 24 anni, con fine pena 2024, ha tentato l’evasione dall’Ospedale in mattinata. Si è liberato dalla presa dei colleghi e si è messo a correre uscendo sulla pubblica via. La scorta lo ha rincorso e bloccato. Aveva una stampella e un tutore al braccio. Ha gettato via tutto e si è allontanato. La professionalità degli uomini della scorta ha impedito il realizzarsi della fuga messa in atto. Il caso riapre la questione dei numerosi ricoveri a vista disposti dai sanitari negli Istituti Penitenziari. Ricoveri che mettono in crisi l’operatività della Polizia Penitenziaria che è già in evidente sottorganico. Servizi esterni che avvengono in luoghi affollati quali i Pronto Soccorso talvolta senza adeguate garanzie di sicurezza e con isolamento radio con la sala operativa. La maggior parte dei ricoveri urgenti a vista per imminente pericolo di vita dei detenuti dagli Istituti Penitenziari vengono poi classificati CODICE GIALLO e sottoposti a lunghe e pericolose attese’.
Capece ha parole di elogio per i poliziotti che hanno sventato l’evasione: ‘E’ solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga al detenuto. I nostri Agenti non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita per fermare il fuggitivo. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini e dei ricoverati. La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria‘. Il SAPPE denuncia infine ‘le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perchè non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi‘.