Psicotraumatologia: Insubria e Procura di Varese insieme dalla parte delle vittime

Al via un nuovo master unico in Italia: ideato da Giulio Carcano, è diretto da Marco Bellani e dal Procuratore della Repubblica Daniela Borgonovo

Varese e Como, 18 novembre 2019 ‘€“ Come affrontare le ferite dell’€™anima, quelle inferte dalla violenza, dalla malattia, dal lutto, dalle catastrofi? L’€™Università  dell’€™Insubria presenta il master in Psicotraumatologia, unico in Italia, ideato dal presidente della Scuola di Medicina Giulio Carcano e diretto da Marco Bellani, docente dell’€™Insubria, e da Daniela Borgonovo, Procuratore della Repubblica di Varese.  àˆ un master di primo livello che si rivolge a operatori che devono affrontare quattro tipologie di interventi: il trauma nella pratica medico-chirurgica e nelle emergenze quotidiane, la violenza sui minori, la violenza sulle donne e sui soggetti fragili, le emergenze e le catastrofi.

Spiega Giulio Carcano: «Il termine ferita non definisce solo una lesione del corpo, ma comprende la lacerazione prodotta dell’€™animo; questo argomento è al centro di una vivace attenzione sociale e scientifica a livello mondiale. Il trauma psicologico, l’€™aggressione, i maltrattamenti provocano un’€™immediata percezione di umiliazione: questa condizione, una volta generata, assume una forza indipendente dalla causa che l’€™ha originata e diviene costante. Tutti gli operatori possono testimoniare la difficoltà  che provano quando devono confrontarsi con pazienti affetti da malattie in fase avanzata o vittime di violenza che pongono domande fondamentali: la sofferenza spirituale, la comunicazione della verità , il significato del fine vita sono solo alcuni degli aspetti che richiedono una preparazione specifica. Professionisti specializzati devono lavorare in rete, perchè l’€™ascolto delle persone avvenga nel pieno rispetto delle loro esigenze, dei loro tempi e delle loro fragilità . La formazione specifica risulta pertanto fondamentale per gli operatori che entrano in contratto con questi eventi per avere un approccio completo nei confronti di chi vuole ricominciare a vivere dopo aver subito la violenza nelle forme più drammatiche ».

Così interviene Daniela Borgonovo: «Quando donne, bambini o persone fragili sono stati soggetti a violenza domestica o di genere, il processo penale può avviare un serio percorso di superamento del trauma, affrancando la vittima dal reato grazie all’€™emergere dei fatti e al relativo accertamento, senza logiche di rinuncia o di copertura. àˆ infatti nel processo penale che si trovano gli strumenti per ricostruire i fatti e, al contempo, per proteggere la vittima, se necessario, mediante misure restrittive utili a impedire la reiterazione dei reati. Nello stesso processo, il riconoscimento individuale e sociale dei ruoli vittima-colpevole vale a ristabilire l’€™equilibrio compromesso dalla violenza e a restituire, in favore della persona offesa, il sentimento della propria dignità  e, a volte, perfino il controllo della propria vita. Il rito penale, insomma, può essere un luogo di cura per le persone aggredite dalla violenza domestica o di genere, semprechè, naturalmente, costituisca un percorso agevole ed immune, il più possibile, da quei tormenti e da quelle torsioni che invece infliggono un nuovo danno (i tecnici parlano di vittimizzazione secondaria). A questo fine sono richieste competenze diverse (utili a sostenere e ad accompagnare la vittima prima, durante e dopo il processo) come stabilito dalle Raccomandazioni del Consiglio d’€™Europa e, soprattutto, dalla Direttiva europea n. 29 del 2012. Solo la conoscenza delle professionalità  in gioco e della loro interazione, mediante l’€™acquisizione di competenze specifiche, conduce alla miglior realizzazione di risultati efficaci ».

L’€™obiettivo generale del master dell’€™Insubria è di fornire sia i fondamenti teorici per comprendere il funzionamento psicotraumatologico, sia gli strumenti metodologici e tecnici per la formulazione del caso, la conduzione di colloqui nonchè la pianificazione e la scelta dei trattamenti più idonei e specialistici.

L’€™iter formativo mira a promuovere in senso reciproco l’€™integrazione tra gli elementi psicologici e clinici propri del trauma, con la necessità  di sapersi rapportare con le istituzioni e le autorità  competenti che a qualsiasi titolo entrino in contatto con le vittime e con gli autori di reato.

Attraverso lezioni frontali, workshop con esperti, stage di tirocinio, attività  di ricerca ed elaborazione di project works, l’€™allievo potrà  concludere un percorso formativo che lo porterà  a riconoscere le principali problematiche proprie dell’€™esperienza traumatica specifica e a saper intervenire per la prevenzione e il sostegno alla vittima, ai superstiti, ai parenti e ai soccorritori, prestando attenzione agli aspetti legali e giuridici, in un’€™ottica di collaborazione tra i componenti dell’€™equipe di lavoro.

Il coordinamento didattico del master è di Eugenia Trotti, che compare anche tra i docenti, con Marco Bellani e Paolo Severgnini (esperto di catastrofi), Jutta Birkoff (Medicina legale) e altri esperti nazionali di psicotraumatologia.

Per la parte legale, oltre al procuratore Daniela Borgonovo e a Silvia Nanni della Polizia di Stato, ci saranno esperti della Magistratura, dell’€™Avvocatura, della Psicologia Forense e della Medicina legale.

Il master inizia a gennaio con durata annuale; le lezioni si terranno un weekend al mese. Il bando è già  pubblicato sul sito dell’€™ateneo, termine iscrizioni il 30 novembre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *