RIFIUTI = RICCHEZZA. PERCHE’€™ BRUCIARLI?

In un sistema consumistico , usa e getta, la ricchezza contenuta nei ‘€œcosiddetti rifiuti’€ viene a essere bruciata. Bravi che spreco.

Il Libero Mercato, ha la sua logica, anche e soprattutto nel consumo. Se non si consuma, l’€™economia non gira, e chi produce sta al palo.

Quante sciocchezze in un solo pensiero, che dice di essere libero. Niente di tutto questo.

Dover sprecare ricchezze , specie in un momento in cui la evergreen, sta tornando di moda, forse ci dovrebbe far riflettere.

Il consumo, e lo spreco, non si coniugano, con il rispetto per l’€™ambiente e per l’€™economia di intere famiglie, specie quelle meno abbienti e monoreddito

Il ‘€œverdismo’€ di maniera o salottiero, è sempre in agguato.

 Si schierano ragazzine poco istruite, a lanciare messaggi dettati dalle multinazionali, che indirizzando i consumi, sperano di accedere al nuovo business.

Si fa poco attenzione alla nuova frontiera_

L’€™ECONOMIA CIRCOLARE!

Economia circolare è una locuzione che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità .

Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation economia circolare  «è un termine generico per definire un’€™economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’€™economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera ».

L’€™economia circolare è dunque un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.

Il modello economico lineare ‘€˜take-make-dispose’€™ si basa sull’€™accessibilità  di grandi quantità  di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà  in cui ci troviamo ad operare. Le iniziative a sostegno dell’€™efficienza ‘€“ che lavorano per la riduzione delle risorse e dell’€™energia fossile consumata per unità  di produzione ‘€“ da sole possono ritardare la crisi del modello economico, ma non sono sufficienti a risolvere i problemi dati dalla natura finita degli stock.

Si pone quindi come necessaria la transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi ‘€“ dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita ‘€“ sappia cogliere ogni opportunità  di limitare l’€™apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità  ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale.

Le isole ecologiche di moderna concezione, potrebbero contribuire a risolvere il duplice problema, aiutare il riciclo e avere posti di lavoro continuativi, e non affidati a estemporanee cooperative che lucrano sul lavoro e sul bisogno.

I lavoratori, e le comunità  non hanno bisogno di intermediari, che fanno da piovra!

Crediamoci , possiamo farcela.

By pietro mazzuca

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