Cassazione: alt all’€™utilizzo indiscriminato degli autovelox

Annullati multa e taglio punti perchè la dichiarazione di conformità  del velox non è retroattiva.

La Suprema Corte torna a bacchettare l’€™indiscriminato utilizzo dell’€™autovelox sulla conformità  sì, ma non retroattiva. Dopo la sentenza 113/15 della Corte costituzionale tutti gli apparecchi che misurano le velocità  dei veicoli sulle strade devono essere sottoposti a verifica e taratura periodica, pena l’€™annullamento della multa. Ma la dichiarazione di conformità  dello strumento elettronico non vale ad attestare la funzionalità  rispetto a infrazioni effettuate in epoca precedente la sua redazione. àˆ quanto emerge dall’€™ordinanza 33164/19, pubblicata il 16 dicembre dalla seconda sezione civile della Cassazione. Accolto il ricorso proposto dalla società  cui è stato notificato il verbale per l’€™infrazione ex articolo 142 comma nono Cds, dunque con sanzione pecuniaria e taglio dei punti sulla patente. Sbaglia il Tribunale a ritenere legittimo il provvedimento adottato nei confronti del veicolo di proprietà  della snc: manca infatti la prova della taratura e della conformità  dell’€™autovelox utilizzato per rilevare l’€™infrazione. Quando il trasgressore contesta l’€™affidabilità  dell’€™apparecchio, il giudice risulta tenuto ad accertare se lo strumento è stato sottoposto ai controlli necessari dopo la pronuncia della Consulta e l’€™onere della prova deve ritenersi costituito a carico dell’€™amministrazione. Ma nessun valore giuridico può avere la dichiarazione di conformità  dello strumento rispetto alle infrazioni rilevate prima della sua emissione. Di recente la Suprema corte ha chiarito come l’€™obbligo di verifica non valga per strumenti elettronici come il photored che sono sì utilizzati per rilevare le infrazioni stradali, ma non misurano la velocità  dei veicoli (cfr. Cassazione 31818/19). Parola al giudice del rinvio.Nuovi ‘€œStop’€ della Cassazione contro gli autovelox per ‘€œfar cassa’€ dopo altre recenti decisioni segnalate dallo ‘€œSportello dei Diritti‘€. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello ‘€œSportello dei Diritti‘€, non basta premurarsi per fare multe a gogo se poi non si pensa effettivamente alla sicurezza stradale, alla certezza delle rilevazioni ed al rispetto del diritto di difesa dei presunti trasgressori.

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