Sicurezza Ferroviaria: lettera del sindacato OR.SA alle istituzioni

Sicurezza Ferroviaria, sul tema pubblichiamo la lettera inviata dal sindacato ORSA a:

Trenord
Amministratore Delegato
Marco Piuri
e,p.c. Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture
Ministro
Paola de Micheli
Agenzia Nazionale della Sicurezza
Direttore
Marco D’€™Onofrio
Regione Lombardia
Presidente
Attilio Fontana

dichiarazioni rilasciate dall’€™A.D. di Trenord

ministra de micheli
Ministro
Paola de Micheli


Abbiamo letto con preoccupazione ed apprensione le recenti dichiarazioni, afferenti le motivazioni dei ritardi del trasporto ferroviario lombardo, rilasciate dall’€™A.D. di Trenord ad un noto quotidiano nazionale e presenti nella cronaca di Milano di cui alla pagina Web https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/trenord-ritardi-1.4948262.


In particolare, vogliamo evidenziare che la scrivente è stata sempre in prima linea per contribuire al miglioramento della sicurezza del trasporto ferroviario, sia nell’€™ambito nazionale e regionale delle infrastrutture sia in tutte le imprese.


Per tali ragioni, non accettiamo e mai accetteremo che i viaggiatori siano assoggettati ad un diverso livello di sicurezza rispetto alla linea che percorrono ovvero al treno che utilizzano. La sicurezza è una sola e non può subire limitazioni o differenziazioni.


Siamo stati tra i principali sostenitori dell’€™introduzione di sistemi di protezione della circolazione che intervengano in caso di errore o di malore del personale. Abbiamo denunciato e richiesto , come previsto dalle norme del nostro Paese, che anche le linee a gestione regionale abbiano gli stessi standard di sicurezza dell’€™Infrastruttura nazionale, affinchè incidenti come quello di Corato non si debbano e possano più ripetere.
Intendiamo ricordare che, anche in Lombardia, lo scorso 28 marzo 2019 si è verificato un incidente che ha causato il ferimento di oltre 50 persone. Se quel tratto di linea fosse stato attrezzato con i sistemi di circolazione presenti sulla rete ferroviaria nazionale il grave episodio non sarebbe avvenuto e, per questo, ci auguriamo che tutta la rete ferroviaria sia dotata, in tempi brevi, dei migliori sistemi di sicurezza possibili.
Abbiamo denunciato la pericolosità  dei Passaggi a Livello, che rappresentano attualmente uno dei principali problemi in materia di sicurezza ferroviaria; ricordiamo il recente incidente di Caluso che è costato la vita a due persone. Abbiamo sollecitato e segnalato all’€™Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria la necessità  di individuare delle protezioni nel caso in cui mezzi su gomma rimangano impropriamente fermi nella sede ferroviaria e il rischio causato dai Passaggi a Livello la cui chiusura / apertura è affidata al proprietario dei terreni attigui.
Per questi motivi ci preoccupa il pensiero dell’€™Amministratore Delegato di Trenord – seconda Impresa ferroviaria del nostro Paese – che per migliorare la puntualità  occorra rivedere, al ribasso, gli attuali standard di sicurezza. Non ci sono ritardi che possono giustificare iniziative mirate a ridurre la sicurezza del trasporto ferroviario, questo sia per i clienti/utenti, sia per i ferrovieri che sui treni e sulla rete ferroviaria ci lavorano.
Il 12 Gennaio 1997 a Piacenza il disastro del Pendolino è costato la vita ad 8 persone. Se per ridurre i tempi di percorrenza da Milano a Roma non si fosse deciso di eliminare la tecnologia presente in quella tratta, molto probabilmente, quell’€™incidente non si sarebbe verificato.
Anche se sono passati quasi 23 anni da quella tragedia, nessuno potrà  ne dovrà  mai dimenticarsene.
Entrando nel merito di Trenord: ‘€œCura contro i ritardi’€ intendiamo evidenziare che la presenza di tecnologia legata alla frequenza delle stazioni non rappresenta la causa dei ritardi. Infatti rispetto alla normativa ferroviaria esiste una sostanziale differenza tra fermate e stazioni, perchè solo quest’€™ultime sono dotate di doppio segnalamento (protezione/partenza); peraltro in diverse circostanze ci sono implementazioni segnaletiche che trasformano la stazione in fermata. In ogni caso, basta un briciolo di cultura ferroviaria per sapere che coloro che programmano l’€™orario del treno, nei tempi di percorrenza, tengono in considerazione anche queste riduzioni di velocità  che nulla hanno a che vedere con i ritardi gestionali dei treni.
Infine per quanto attiene la saturazione delle tracce orarie, la liberalizzazione del servizio ferroviario, nel ridurre i finanziamenti da Stato, ha introdotto, affinchè sia mantenuto l’€™attuale livello di sicurezza e di manutenzione, i costi del pedaggio. E’€™ evidente che Rete Ferroviaria Italiana, come avviene in qualsiasi azienda che guarda con attenzione ai bilanci, si pone come obiettivo la saturazione delle linee. Quindi se si riducono i ricavi da tracce, qualcun altro dovrà  compensare questa riduzione con maggiori oneri.
Per l’€™OR.S.A. la sicurezza del servizio ferroviario è al primo posto in assoluto e ci preoccupa immaginare che, per migliorare la puntualità  dei treni, qualcuno pensi di rivedere il quadro normativo e la tecnologia di cui sono dotati la Rete Nazionale ed i mezzi.
Peraltro ci risulta, così come dichiarato dall’€™Ad di Rete Ferroviaria Italiana in un’€™apposita audizione svolta in Regione, che la percentuale dei ritardi attribuibili alla rete è del 19,3%, mentre il 68,2 % è da attribuire a cause attribuibili alle Imprese Ferroviarie.
Non vogliamo pensare che le affermazioni rilasciate siano una sorta di rimbalzo di responsabilità  per cercare di nascondere Trenord da problemi di incapacità  gestionale ed operativa, che sono i principali motivi dei disservizi che giornalmente subiscono gli utenti della Lombardia.
Il nostro sistema ferroviario è tra i più sicuri al mondo e noi, aldilà  delle dichiarazioni di questo o quel dirigente , di questo o quel Amministratore Delegato, noi ci batteremo con ogni forza affinchè lo resti e, anzi, lo migliori.
Il Segretario Generale
Andrea Pelle

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