Taino, 800 no alla chiusura di Banca Intesa

Egregio responsabile, con la presente sono a segnalare, come peraltro già  fatto sul form online, il grande disagio causato agli utenti dal vostro istituto di credito con la chiusura della filiale nel territorio di Taino’€. 

Si apre così la lettera inviata dal sindaco Stefano Ghiringhelli al responsabile Ufficio reclami di Banca Intesa Sanpaolo a fine novembre: un documento che riassume l’€™amarezza dei cittadini che, dopo aver affidato per moltissimi anni la cura dei propri risparmi all’€™istituto, si trovano ora con una banca che chiude i battenti senza preoccuparsi di lasciare ‘€˜a piedi’€™ le piccole aziende della zona e soprattutto pensionati e chi, nella banca del paese, ha sempre trovato una risorsa consulenziale importante.

La chiusura della sede di Taino rientra in un piano ben più corposo da parte di Banca Intesa che prevede la dismissione di circa 1.500 sportelli. Ma il mal comune, si sa, non fa il gaudio: ‘€œNei piccoli centri la presenza di una filiale rappresenta un baluardo contro lo spopolamento, rappresenta una sicurezza per quelle fasce di utenti che si trovano spaesati di fronte alla complessità  delle gestioni online’€ afferma il sindaco. ‘€œA Taino i funzionari di banca non sono semplici addetti ma consulenti personali, che aiutano i clienti a districarsi tra le complessità  del mondo moderno, anche per questioni non prettamente aderenti al mondo bancario. Per paesi come il nostro, in cui l’€™età  media è alta, la presenza di una filiale fisica dà  la possibilità  alle persone anziane di potervi accedere senza essere costretti a spostarsi nei paesi limitrofi, geograficamente molto vicini, ma difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici’€.

Nessuna risposta è arrivata all’€™accorata lettera, che mette l’€™accento su una questione importante: la schizofrenia di una ricerca di qualità  della vita migliore nei piccoli comuni rispetto alla grande città  da una parte, e la dismissione dei servizi più elementari dall’€™altra, come quelli di una banca appunto, con servizi come il Bancomat e la ricarica delle prepagate. 

‘€œCercheremo un’€™alternativa da proporre ai nostri concittadini’€ afferma l’€™amministrazione comunale, che già  si sta muovendo per dialogare con altri istituti di credito che sposino il concetto di prossimità  e di fidelizzazione meglio di un grosso gruppo bancario, che oggi pare non essere più in grado di venire incontro alle necessità  dei propri clienti.

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