Violenza non solo contro la donna

Si parla molto di violenza sulla donna.  Ogni anno si celebra una settimana dedicata a questo fenomeno, io stessa ho intitolato alcune presentazioni di storia locale che parlano dell’€™importante ruolo della donna  in ambito storico e culturale, serate in cui, anche il contributo dell’€™uomo, è stato valorizzato. Dopo secoli in cui la donna ha subito una società  che tendeva a mettere in secondo piano il suo valore , dopo anni di lotte per ottenere,  giustamente, diritti, ora si tende a seguire stereotipi dove l’€™uomo sembra essere sempre il carnefice, il colpevole. Le frasi fatte, la violenza fisica, fanno parte di tutta una serie di imposizioni con cui molte donne mettono in atto una specie di manipolazione. L’€™uomo non ha molte difese: chiedere aiuto? Sarebbe poco creduto, ritenuto debole, fragile’€¦ troppo per essere un’€™uomo. Il maschio non può piangere,  gli uomini sono tutti uguali’€¦ frasi dette e ridette che creano un vincolo, uno stop, che impedisce all’€™uomo di difendersi. Specialmente quando subentra l’€™amore. Anche l’€™uomo può essere profondamente e devotamente innamorato, fedele e leale. Ogni persona può esserlo. Ma tante delusioni, dolori, spesso fanno perdere la voglia di crederci. La solidità  della famiglia è venuta meno. Le numerose separazioni portano spesso a un disastro finanziario ed emotivo  e si verificano due possibilità : o la donna non è per nulla supportata o è l’€™uomo a rimanere privo di mezzi e destinato a non potersi rifare una vita. Raramente il buon senso porta a un’€™equilibrio, a un rispetto da ambedue le parti. Una situazione equa che sarebbe di vantaggio anche per i figli, spesso usati come mezzo con cui accaparrarsi consensi. Vi è una sorta di silenzio, quasi un tabù quando è l’€™uomo a subire. In molti casi la violenza è sottile e legata all’€™economia: stipendio limitato, situazione economica difficile,  frasi che rendono bassa l’€™autostima di un uomo accusato di non soddisfare i bisogni basilari della famiglia. Quasi che un’€™economia precaria, i problemi del mondo del lavoro. siano colpa di una sola persona , l’€™uomo preso di mira è oggetto di commenti pesanti magari riguardo la sessualità , il successo. Un uomo che si sente minacciato di non poter vedere più i figli si sente vincolato, la rabbia sale’€¦ Niente può giustificare la violenza, mai’€¦ ma che questo valga per tutti. Non esiste vita, anzi anima, il cui valore è superiore o inferiore ad un’€™altra.  Non esiste storia, nè esperienza. La via per estirpare la violenza è una sola: ritrovare il valore di ognuno, uomo o donna, perchè al Centro del mondo, per rimanere in tema con le presentazioni da me svolte, vi è proprio questo: la persona.        

Cesarina Briante ©

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