Gallarate: venerdì sera con 4 Exodus

La gallarate che non vedi

Gallarate’€¦Potrebbe essere un normale venerdì sera di inizio gennaio. Sembra, ma non lo à¨.Fuori la temperatura è già  a 0. Il furgone di Exodus è già  in moto, siamo in 7 e sono le 21:30.Dentro le case si gode ancora di quel senso di serenità  delle feste appena passate, cenoni, regali,i filmoni di Natale in tv’€¦. fuori l’indifferenza.

Partiamo alla ricerca della disperazione, celata nel buio dietro qualche angolo in un parcheggio, in centro o dentro qualche container, via Dei Magri, via Aleardi, via Torino, viale Milano’€¦ nulla. L’indicazione era sbagliata, ma ci addentriamo nei pressi del cimitero in una stradina sterrata piena di container.

La soffiata era giusta, dovevamo cercare meglio.Una fila di cassoni di lamiera carichi di disperazione.

I container, ultimo rifugio

Un po’ fa male, ma cominciamo a bussare nel silenzio assoluto, vediamo le bici, secchi e sacchetti appoggiati alle lamiere, si sente abbaiare e allora capiamo che abbiamo trovato gli invisibili.All’inizio tutto tace, ma qualcuno apre una porta e spunta Nicolaj col suo fido Bobby che non smette di scodinzolare.

Offriamo un thè caldo delle coperte e una stretta di mano, escono anche Daniel e una coppia di anziani signori da altri due container, anche per loro qualcosa da mangiare, delle coperte ed un thè caldo e un sorriso che scalda più noi che loro.

Scene di vita quotidiana

Ci rimettiamo in moto, con la promessa di rivederci presto e arriviamo in stazione a trovare Pierino, avvolto nei suoi stracci in sala d’attesa, sacchetto esselunga, bastone ombrello e tanta dignità  che puzza di piscio. Rifiuta qualunque cosa, sta bene lì con la sua coca-cola e qualche avanzo di panettone.

E’ già  ora di tornare in sede. E’ ora di pensare a settimana prossima e ritrovare quel senso di umanità  dimenticato chissà  dove’€¦ e pensi che anche se non hai cambiato la storia, hai donato un po’ di te e hai ricevuto moltissimo [ cit.]

Rossana Lombardo

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