L’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola è stato condannato alla pena di due anni

“Speravo si risolvesse in primo grado”, dice Scajola, e non si dimitterà dalla carica di sindaco.

” mi sono interessato nei limiti di quanto possibile con l’ambasciata per vedere se era possibile l’asilo politico” dice Scajola dopo la sentenza.

“Io ho cercato di aiutare non Matacena ma una donna che aveva bisogno di aiuto”, aggiunge.

Le sentenze si commentano dopo averle lette, dice la sua avvocatessa.

Il collegio presieduto dal giudice Natina Pratticò, ha emesso la sentenza di primo grado, si tratta del “processo Breakfast” a Claudio Scajola, insieme con Chiara RizzoMartino Politi e Maria Grazia Fiordalisi, accusati di procurata inosservanza della pena per il presunto tentativo di favorire la latitanza di Amedeo Matacena: l’ex parlamentare di Forza Italia attualmente latitante dopo una condanna a tre anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

“Spazzata via l’aggravante relativa alla fantascientifica ma infamante accusa portata avanti con pervicacia dalla procura di Reggio Calabria di aver in qualche modo agevolato la ‘ndrangheta e pena più che dimezzata. Si riparte da qui!”. È commento a caldo di Elisabetta Busuito, legale dell’ex ministro Claudio Scajola.”

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