Sanità  ,Amsi, il 60% delle aggressioni ai professionisti della sanità  non viene denunciato

Sanità  ,Amsi, il 60% delle aggressioni ai professionisti della sanità  non viene denunciato ,urgono soluzioni e non le solite promesse e proposte che non vedono luce.

Foad Aodi ;Solidarietà  a tutti i professionisti della sanità  , tra i colleghi stranieri non vengono denunciati l’€™80% per paura di perdere il posto e di essere attaccati per vittimismo

Cosi l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il movimento internazionale interprofessionale Uniti per Unire esprimono  la loro solidarietà   a tutti i professionisti della sanità  che hanno subità³ aggressioni disumane e condannando tutti gli episodi sia quelli denunciati,ma anche quelli di cui non si viene a conoscenza e sono più del 60% del totale che subiscono i professionisti della sanità  italiani .

negli ultimi 4 anni sono aumentate del 35% le aggressioni nei confronti di medici ,infermieri ,fisioterapisti ,podologi ,psicologi ,dentisti e personale amministrativo e di accettazione presso le strutture sanitarie pubbliche e private ,nella maggioranza dei casi non vengono denunciate e comunicate all’esterno per vari motivi ,paura di denunciare e non sentirsi protetti dalle strutture sanitarie stesse. infatti il 60% di quello che subiscono i professionisti italiani (sanitari e amministrativi ) non viene denunciato e l’80% di quello che subiscono i professionisti di origine straniera non viene denunciato per paura di denunciare , di passare per vittime , di perdere il posto di lavoro ,di non sentirsi tutelato da chi li deve difendere nella struttura sanitaria ,di non sentirsi credibili in particolare nel caso di professionisti della sanità  donne che subiscono anche proposte oscene non gradite e offensive.

“A nome dell’Amsi e del Movimento uniti per Unire condanniamo tutti gli episodi di aggressioni in sanità  ,diciamo in sanità  per comprendere tutti professionisti della sanità  e personale amministrativo e ausiliari,tutti quanti contribuiscono al miglioramento dei servizi sanitari pubblici e privati ma quest’€™ultimi non vengono mai citati nei rapporti di aggressioni nonstante il ruolo importante nella comunicazione ,informazione ,accompagnare i pazienti . Il nostro appello al mondo politico di passare dalle parole e promesse ai fatti e mettere soluzioni per tutte le cause che provocano l’aumento delle aggressioni ;
-disagiosociale ,povertà  ,carenza di medici e infermieri ,turni stressanti presso il pronto soccorso , educazione sanitaria e culturale ,stabilizzare i precari ,più personale presso i pronto soccorsi ,tutelare di più i professionisti della sanità  da parte delle strutture sanitarie private e pubbliche per incoraggiarli a denunciare e non sentirsi soli nel momento di difficoltà  cosi illustra l’indagine Amsi e di uniti per Unire Dichiara il Fondatore Amsi e del Movimento Uniti per unire Foad Aodi  nonchè membro del Gruppo di Lavoro Fnomceo ricordando che le aggressioni nei confronti dei medici e infermieri e’ un problema mondiale come la carenza dei medici e molto frequenti dalle nostre statistiche dell’Unione medica euro Mediterranea (Umem) in Israele ,Libia ,Egitto ,Sudan ,Somalia ,Iraq ,Tunisia ,Romania,Albania  e nei paese africani proprio dove si registra disaggio sociale ,conflitti politici  ,povertà  ,carenza di medici e fuga dei cervelli.

Ufficio Stampa Amsi 
www.amsimed.org

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